Discarica ferma da due anni, ma i camion dove vanno?
Da quasi due anni la discarica Tre Monti è chiusa. Il territorio, però, continua a produrre tonnellate di rifiuti, che quotidianamente raggiungono altre destinazioni. Per avere un ordine di grandezza: nel 2018 nel circondario sono state raccolte complessivamente circa 89 mila tonnellate di rifiuti urbani, di cui circa 41.600 a Imola.
Abbiamo chiesto all’amministratore delegato di Herambiente, Andrea Ramonda, di fare il punto della situazione sull’impianto di via Pediano.
I rifiuti di Imola non vengono più conferiti in discarica da inizio gennaio 2018, ma i cittadini vedono comunque camion che vanno e vengono. Che cosa viene ancora smistato ogni giorno e in quale quantità?
«Da inizio 2018 vengono conferiti presso il sito impiantistico di Tre Monti solo i rifiuti destinati all’impianto di selezione, biostabilizzazione e recupero annesso alla discarica, il Tmb. L’impianto ha una funzione di pre-trattamento del rifiuto urbano indifferenziato, prevalentemente raccolto nel comprensorio di Imola, separandolo in due frazioni: una secca, destinata a recupero energetico o discarica, e una umida, che prosegue il trattamento in impianto attraverso un ciclo di ossidazione per la produzione di biostabilizzato, utilizzabile successivamente come materiale tecnico per l’operazione giornaliera di copertura dei cumuli di rifiuto delle discariche del gruppo Herambiente. Per ottimizzare ed efficientare il ciclo tecnico dell’impianto e per garantire la sostenibilità del sistema regionale di trattamento del rifiuto urbano, presso la linea di stabilizzazione di Tre Monti vengono trattati anche ulteriori f lussi di frazione umida, proveniente da impianti simili del gruppo Herambiente, che effettuano il pre-trattamento del rifiuto urbano indifferenziato raccolto presso altri territori regionali, come Ravenna e Bologna. Gli altri camion che transitano nell’impianto sono autobotti, che trasportano il percolato prodotto dall’impianto Tmb, e autobotti per l’approvvigionamento di acqua industriale per operazioni sull’impianto, come l’innaffiamento del biofiltro».
Che cosa ha comportato, a livello logistico e di costi, la chiusura della discarica?
«La definizione dei flussi provenienti dal trattamento del rifiuto urbano viene pianificata dalla Regione Emilia-Romagna. Dopo la sospensione della discarica Tre Monti, per continuare a garantire il servizio sul territorio, Herambiente ha individuato nuove destinazioni presso altri impianti del gruppo e di terzi. Questa ricollocazione comporta maggiori impatti ambiental i, per l’aumento delle distanze e dell’attività di trasporto, e maggiori costi per la gestione complessiva del sistema di trattamento dei rifiuti urbani raccolti in regione (riconducibile in un maggiore costo pari a circa 500 mila euro all’anno)». (lo. mi.)
L’intervista completa sul numero del Sabato sera del 5 dicembre