Che cosӏ musica oggi? Il Circolo Arca dedica una serata al compositore Erik Satie
E’ dedicata al compositore francese Erik Satie la prima di tre serate culturali che il Circolo Arca Eugenio Monti organizza nel teatro della parrocchia di San Giovanni evangelista venerdì 6 dicembre, alle ore 21.
Lo spettacolo Erik Satie-La vita come opera d’arte, scritto da Enrico Vagnini, alternerà la recitazione di testi (a cura di Patrizia Bartolini, dello stesso Vagnini e di Allegra Zarelli) alla musica (Giovanni Valgimigli al contrabbasso e Letizia Magnani alla voce), alla danza (Allegra Zarelli), alle suggestioni visive (Roberto Casadio). Ingresso ad offerta libera.
«Dopo l’ascolto di alcuni brani e la lettura di un volume di John Cage, il nome di Erik Satie è venuto fuori durante una chiacchierata con Letizia Magnani – racconta Vagnini –. Siamo ben consapevoli del fatto che si tratti di un compositore poco conosciuto e un po’ ostico, anche se la sua Gnossienne n. 1 è stata talmente utilizzata nel cinema e nella pubblicità che la si sente dappertutto. Attraverso questo spettacolo, però, vorremo anche riflettere e far riflettere su che cosa si possa intendere come “musica” al giorno d’oggi».
E la figura di Erik Satie offre moltissimi spunti di riflessione in questo ambito: «Non ha mai compiuto studi musicali “ufficiali” e si è fatto strada nel mondo del cabaret, dei musical e dei locali di dubbia moralità, avvicinandosi solamente in un secondo tempo alle regole della composizione – spiega Vagnini –. E’ stato probabilmente il primo a concepire la musica d’ambiente e di accompagnamento, aprendo la strada allo sviluppo che questo genere ha avuto negli Anni Cinquanta e successivamente con musicisti come Brian Eno, e a lavorare con il pianoforte preparato, con ogni sorta di materiali fra le corde per la ricerca di nuove sonorità».
Ancora, «le sue composizioni contenevano rumori (colpi di pistola, macchine da scrivere, treni), un aspetto che interesserà molto il Futurismo – aggiunge Vagnini –. Ha lavorato sulle composizioni ripetute, con la celebre Vexations da 35 battute ripetute 840 volte per una durata complessiva di più di venti ore». Come dimostra la prima esecuzione pubblica organizzata da John Cage a New York il 9 settembre del 1963.
Il titolo scelto per la serata, però, suggerisce un’ulteriore chiave di lettura possibile: «Erik Satie è stato anche un anticipatore dell’idea di fare della propria vita un’opera d’arte – continua Vagnini –. Per lui la vita e l’arte erano un’unica cosa». (r.cr.)
Nella fotografia, la locandina della serata