Il 2 dicembre Sacmi compie 100 anni, un sabato di festa per tutti per celebrare la ricorrenza
Era il 2 dicembre 1919 quando, all’indomani della prima guerra mondiale, nove meccanici e fabbri imolesi disoccupati si presentarono di fronte al notaio per costituire la Società anonima cooperativa meccanici Imola. Ecco i loro nomi: Luigi Santandrea, Filiberto Gamberini (poi sostituito da Primo Ermanari), Tiepolo Castaldi, Paolo Nonni, Giovanni Bartoli, Guido Selvatici, Vincenzo Franceschelli, Aldo Galassi e Armando Panari. Il capitale sociale era di appena 5.000 lire e con un mutuo di 25.000 lire concesso dall’allora Banca cooperativa di Imola furono acquistate le prime attrezzature (un tornio, una limatrice, alcuni trapani, l’impianto per la saldatura autogena e utensileria varia). Cento anni dopo, il gruppo Sacmi occupa 4.500 persone, detiene altrettanti brevetti industriali ed è leader internazionale nei settori delle macchine per ceramica, packaging, beverage closures, metals e materiali avanzati.
Nell’ambito delle celebrazioni approntate per il centenario della cooperativa Sacmi, domani sabato 30 novembre la cittadinanza potrà visitare, dalle ore 8.30 alle 18, la sede di via Selice Provinciale 17A. «Abbiamo pensato a questa giornata – spiega Paolo Mongardi, presidente di Sacmi Imola – con l’obiettivo preciso di stimolare un’occasione di partecipazione e confronto con la città. Una giornata che vogliamo trascorrere all’insegna dello stare insieme, della condivisione di orizzonti e valori come quelli della cooperazione, che hanno fatto la storia e la ricchezza di questo territorio». «Quella di Sacmi è una storia straordinaria che accompagna tutte le fasi della crescita industriale dell’Italia e della città di Imola, cuore di quel movimento cooperativo che ha dato forma e sostanza ad un sogno: creare benessere condiviso attraverso il lavoro», sottolinea Mongardi. Una «storia straordinaria» perché la Sacmi ha saputo affrontare ogni fase di cambiamento con lungimiranza, coniugando innovazione e attenzione al cliente con un insieme di valori (mutualità, solidarietà, radicamento sul territorio) ancora oggi alla base delle scelte aziendali.
«Proprio per questo – prosegue il presidente – abbiamo scelto di accompagnare questo anno di celebrazioni del nostro primo centenario di storia con un percorso di incontri di formazione sul cambiamento, e in particolare sulle tematiche legate alla digitalizzazione 4.0 della produzione e dei servizi». Incontri che hanno totalizzato 2.400 presenze, «segno – spiega Mongardi – della forte consapevolezza da parte delle nostre maestranze e dell’intero territorio di quale sia la posta in gioco: il cambiamento va inquadrato, guidato, anticipato nei giusti tempi e con la stessa straordinaria lungimiranza dei nostri padri fondatori». (r.cr.)
Il servizio completo dedicato al centenario della Sacmi è su «sabato sera» del 28 novembre