Tennis, il talento italiano Jannik Sinner «versione Bocciofila»: «Una testa superiore alla media»
Nel 2016, quando disputò l’Open «Marcello Miceti» sui campi della Bocciofila, l’allora 15enne Jannik Sinner riuscì ad arrivare fino all’ultimo turno del tabellone di Terza categoria, e nella partita decisiva per accedere al draw dei Seconda dovette vedersela col marradese Pier Paolo Campoli, che riuscì a battere (7-5, 6-3) accedendo così al tabellone principale (dove poi perse nettamente dalla prima testa di serie Righi). «Ricordo bene quella partita – spiega lo stesso Campoli, 27enne che insegna tennis a Massa Lombarda e ha una classifica 2.7 – perché Sinner era già parecchio seguito, era a Imola con altri ragazzi e uno staff tecnico. Per essere così giovane vidi subito che giocava con grande personalità: stava molto vicino alla linea di fondo, contrariamente a tanti altri. Lui invece non voleva perdere campo, era aggressivo e tirava forte con entrambi i colpi. Ricordo che giocai molto bene, ma lui fu ancora più bravo e mi impressionò parecchio, vista l’età. Però da quello a valutare che poteva diventare così forte ce ne passa. Sono sui campi da tennis da tanti anni e di giovanissimi di talento ne ho visti già parecchi. La maggior parte si perde per strada, quindi anche su di lui non mi ero fatto illusioni. Invece sta dimostrando, oltre ad un gran tennis, di avere anche tanta testa».
Anche Andrea Marcorello, maestro all’Asbi e a Medicina, si ricorda molto bene del Sinner versione 2016. «Durante il torneo – spiega – veniva tutte le mattine ad allenarsi insieme ai suoi due compagni di circolo, quindi me lo trovavo in campo al mio fianco. Si vedeva che era bravo, però così alto e magro non mi pareva fisicamente attrezzato per diventare davvero forte. Devo dire che mi aveva colpito soprattutto per un altro motivo: lo incontravo spesso al bar della Bocciofila prima dell’allenamento, aveva un suo macchinino e incordava le sue racchette da solo. Gli chiesi come mai e mi rispose che i suoi genitori stavano facendo già tanti sacrifici e voleva risparmiare almeno quei soldi. Valutando il comportamento del 15enne medio, se in questi tre anni ha fatto un salto di qualità così impressionante, probabilmente è anche perché ha una testa al di sopra della media…». (m.b.)