Leo Gullotta inaugura la stagione dello Stignani con “Pensaci, Giacomino” di Luigi Pirandello
«Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo é sempre pronto ad esibirsi». Così il regista Fabio Grossi commenta Pensaci, Giacomino, opera di Luigi Pirandello che la Compagnia Enfi Teatro porta in scena dal 27 novembre all’1 dicembre al teatro Stignani di Imola inaugurando la stagione 2019- 2020. Protagonista, nei panni del professor Toti, è Leo Gullotta, che è stato a Imola anche recentemente per l’inaugurazione del Baccanale.
«Pensaci, Giacomino nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera» continua nelle note il regista, che si è occupato anche della lettura drammaturgica. «La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, non sa come poter portare avanti questa gravidanza – spiega -, il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre».
In scena con Leo Gullotta ci sono Federica Bern (la giovane Lillina), Marco Guglielmi (Giacomino), Sergio Mascherpa, Liborio Natali, Rita Abela, Valentina Gristina, Gaia Lo Vecchio e Valerio Santi. (r.cr.)