Il Diabolik dei Manetti Bros sfreccia in Jaguar a Ozzano
Ozzano Emilia come Cinecittà, o se volete chiamatela pure «Ozzanwood». L’accostamento non è esagerato. Un’altra pellicola di peso è stata girata qua. Si tratta di «Diabolik» per la regia dei Manetti Bros (gli stessi dell’ispettore Coliandro, per intenderci).
Il copione del film, adattamento cinematografico del personaggio a fumetti creato da Angela e Luciana Giussani, prevede riprese in quattro location, Courmayeur, Bologna, Milano e Trieste.
Mentre per il capoluogo emiliano il set all’aperto su via Marconi ha richiamato in strada qualche settimana fa un plotone di curiosi, per Ozzano i registi romani hanno richiesto assoluta riservatezza.Le riprese si sono svolte all’interno di un capannone in disuso sulla via Emilia, di fronte alla Pelliconi.
Un rigido cordone di sicurezza ha avvolto la folta troupe. In un set montato per l’occasione, decine di scenografi hanno creato untunnel dove una volta c’era la sede di Unopiù.Poi sono entrati in azione l’attore Luca Marinelli, che dà il volto a Diabolik, Miriam Leone nei panni dell’affascinante Eva Kent, e Valerio Mastrandrea nel ruolo dell’ispettore Ginko. Nelcast anche attori cari al cinema dei registi, quali Alessandro Roja, Serena Rossi e Claudia Gerini.
(…) «Ci troviamo bene a lavorare qui» hanno commentato gli scenografi di Diabolik in gran parte provenienti da Roma. In parte anche per un motivo abbastanza curioso: «La stazione dei rifiuti qui dietro (quella di via dello Sport, ndr) èmolto comoda. Con tutti i rifiuti che produciamo è pratico averla così a portata di mano, possiamo “differenziare” tranquilli».
Ovviamente soddisfatto il sindaco di Ozzano, Luca Lelli: «Siamo molto felici, ci teniamo a far sentire questi ospiti completamente a loro agio, sperando vogliano tornare. I Manetti, mesi fa, chiamarono in Comune per sapere se c’era un luogo adatto a Diabolik e noi li abbiamo messi in contatto con la proprietà dell’immobile ex Unopiù – ricostruisce il sindaco –. A noi, e credo a tutti gli ozzanesi, fa molto piacere, anche a costo di sopportare qualche piccolo disagio. Così potremo rivedere in tv o al cinema il nostro territorio, quando il film sarà finito». (t. f.)
Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera del 14 novembre