Dipendenti infedeli rubano 500 mila euro a Hera e li girano sul conto di un”associazione sportiva, denunciati
Abitano ad Ozzano Emilia i due dipendenti di due società del gruppo Hera denunciati assieme ad altre tre persone per aver sottratto dalle casse della multiutility oltre 500 mila euro nell’arco di tre anni. Una cifra importante che, stando alla ricostruzione fatta dalla guardia di finanza nel corso delle indagini, veniva utilizzata per le spese (ad esempio cene e trasferte) legate a una associazione sportiva dilettantistica (Asd) di Castenaso.
I due ozzanesi, dipendenti delle società HeraComm ed Heratech, «abusando della qualità di operatori di sistema, sono riusciti con scaltrezza a superare le barriere protettive del software aziendale (creando false transazioni e manipolando le funzioni informatiche legate a bollette, rimborsi e pagamenti) e a sottrarre oltre 500 mila euro nel giro di tre anni» ricostruiscono le fiamme gialle. Tali somme, dirottate sul conto corrente dell’associazione sportiva, sono state poi reimpiegate da tre dirigenti dell’Asd sia per spese riconducibili alla società, sia di carattere personale. Per i finanziari, i tre dirigenti (presidente, vicepresidente e consigliere) hanno agito con «la piena consapevolezza di utilizzare fraudolentemente denaro altrui».
Per questo motivo, il gip Gianluca Petragnani Gelosi ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti dei tre dirigenti della società finalizzato alla confisca del denaro, dei beni mobili ed immobili registrati e altre disponibilità facenti parte del patrimonio personale, fino alla concorrenza del valore contestato sottratto dalle casse di Hera. I cinque (i due dipendenti di Hera e i tre dirigenti sportivi) devono rispondere, a vario titolo, dei reati di accesso abusivo a sistema informatico, furto aggravato e continuato e reimpiego di denaro di provenienza illecita,La multiutility, dal canto suo, tramite una nota ha precisato che «i due dipendenti sono stati tempestivamente licenziati” e che “il danno patrimoniale non ha alcuna ricaduta sui clienti». (gi.gi.)
Foto d”archivio