Donna muore al pronto soccorso, i familiari sporgono denuncia. L”Ausl: «Rispettati i protocolli operativi»
Si era recata da sola al pronto soccorso dell’ospedale di Imola perché non si sentiva bene. Nell’attesa è andata in bagno e, pochi istanti dopo, è crollata a terra, priva di vita. E’ morta così, nella mattinata di venerdì 1° novembre, una imolese di 57 anni e ora i familiari cercano di fare luce sulla vicenda. «Da quanto è emerso dalla nostra ricostruzione dei fatti – dicono dall’Ausl -, la signora è giunta autonomamente in auto al pronto soccorso alle 8.25 del 1° novembre, è stata valutata dagli infermieri di triage alle 8.30, con assegnazione di un codice verde. E’ quindi stata visitata dal medico alle 9.13 minuti (48 minuti dopo il suo arrivo e non 100 come sostenuto dal legale dei familiari) e nel corso della presa in carico ha avuto necessità di recarsi alla toilette, dove è stata colta da arresto cardiocircolatorio. L’intervento immediato dei sanitari e le procedure di rianimazione cardio-polmonare messe in atto dai professionisti del pronto soccorso e dai rianimatori per oltre mezz’ora, non hanno purtroppo potuto evitare il decesso. Il medico che ha seguito la signora ha quindi richiesto l’autopsia (di cui si attende l’esito), come consigliato in caso di morte improvvisa».
La donna si era già recata altre due volte negli ultimi giorni al pronto soccorso (il 28 e il 30 ottobre, in quest’ultimo caso era stata portata in ambulanza dopo essere caduta per un malore nel parcheggio dell’ospedale), ma, precisano ancora dall’Ausl, «questi precedenti accessi si erano registrati per cause diverse da quelle che hanno portato al decesso». Il padre e il fratello della cinquantasettenne lunedì 11 novembre hanno presentato una denunciaesposto ai carabinieri ed è stato aperto un fascicolo in Procura. «I miei assistiti vogliono fare chiarezza sulle cause che hanno portato al decesso – afferma l’avvocato Maria Beatrice Berti -. Per questo motivo, siamo alla ricerca di testimoni che quella mattina erano presenti al pronto soccorso e che possano aiutare a ricostruire cosa sia successo». «La Direzione aziendale desidera sottolineare la piena volontà di far luce sul drammatico evento e la totale disponibilità a rispondere ad ogni dubbio dei congiunti – replicano dall’Ausl -. Nel pieno rispetto delle verifiche che dovessero essere disposte nel merito di quanto accaduto, ad una prima analisi dei fatti pare emergere che i professionisti sanitari coinvolti nella vicenda abbiano operato nel pieno rispetto dei protocolli operativi». (gi.gi.)