Ombre e… Luce d”amore nel romanzo «L”ultimo segreto di Botticelli» della scrittrice imolese Lisa Laffi
Un amore epico, contrastato. Un enigma da sciogliere. La storia che incombe. È avvincente, appassionante e molto ben scritto l’ultimo romanzo di Lisa Laffi, scrittrice, insegnante e giornalista imolese: «L’ultimo segreto di Botticelli» è uscito per Tre60 a fine maggio e da allora ha conquistato un ampio numero di lettori. Tanto che continua ad essere oggetto di incontri, come quello oggi, sabato 9 novembre alle 17.30 quando, nella libreria Mondadori di palazzo Monsignani a Imola, Lisa Laffi parlerà proprio della storia d’amore che la sua penna ha fatto nascere tra il condottiero Giovanni dalle Bande Nere e la guaritrice ed esperta di erbe Luce. Ambientato nel 1526, il romanzo ha un punto focale nella creazione, una quarantina d’anni prima, de La Primavera di Sandro Botticelli: un dipinto che nasconde un mistero che coinvolgerà anche le vite di Luce e Giovanni.
Arte, battaglie, segreti, amori: è pieno di colpi di scena ilt uo romanzo, come si evince anche dal titolo.
«Il titolo originario, che avevo dato io, era in realtà “Una Luce tra le Bande Nere” – spiega Lisa-, utilizzando il nome della protagonista, Luce, che rischiara i momenti bui dell’Italia, e quello di Giovanni, un uomo, appunto, pieno di ombre e luci. Poi la casa editrice ha optato per il titolo “L’ultimo segreto di Botticelli”, puntando sul dipinto che è un momento chiave della storia».
I due protagonisti sono comunque al centro delle vicende, con la loro storia d’amore che si muove in un periodo storico fatto di battaglie, conquiste e sconfitte.
«Sono partita proprio dai due protagonisti, scrivendo un racconto che ha vinto il terzo premio al concorso Verbania for Women. Poi mi ci sono affezionata, è nata l’idea del quadro e quindi l’ho ripreso e ampliato. Mi faccio portare dalle intuizioni del momento… al contrario di quello che dico di fare ai miei studenti», ride.
Luce è un personaggio affascinante, è forte e coraggiosa. Tutte le donne a cui dai vita sono sempre sfaccettate.
«Ho un debole per i personaggi femminili. In genere, quando scrivo, parto dalla ricerca storica, con dei paletti dati dalla storia all’interno dei quali mi diverto a riempire i buchi. Mi piacciono i personaggi che non sono né solo buoni né solo cattivi, e le cui azioni hanno delle motivazioni. Personaggi che cambiano in base a quello che accade loro, e che ci danno degli insegnamenti».
Questo vale anche per la controparte maschile.
«Amo i personaggi che “perdono” ma che lottano e si mettono in gioco. Giovanni dalle Bande Nere muore a ventotto anni, ed è sempre stato in prima linea combattendo con i suoi uomini. Mi piacciono le sfumature chiaroscurali, i personaggi che non sono tutti d’un pezzo ma che hanno luci e ombre». (ste.f.)
L”intervista completa è su «sabato sera» del 7 novembre