Dimissioni Sangiorgi, i commenti delle forze di opposizione dentro e fuori dal consiglio comunale
Continuiamo a raccogliere i commenti del mondo politico alle dimissioni annunciate ieri sera in piazza dalla sindaca Manuela Sangiorgi, ormai ex M5s, cominciando da Giuseppe Palazzolo, capogruppo di Patto per Imola e candidato sindaco civico per il centrodestra alle elezioni del 2018, secondo il quale la fine dell’esperienza di governo pentastellata è dovuta soprattutto all’incapacità di dialogo della sindaca. «Una città si governa certamente con il coraggio e la determinazione, però non bisogna dimenticare di essere anche prudenti, avveduti e dialoganti – ragiona il consigliere comunale -. Questo è mancato, non si può dire sempre no, se lo dici devi avere anche una proposta alternativa. Insomma, puoi anche avere ragione, ma non puoi scontrarti con tutti: la ragione qualcuno deve dartela. Se nessuno te la dà, devi porti qualche domanda». Secondo il civico, la Sangiorgi avrebbe dovuto ammettere gli errori commessi e comunicarli alla città. Il più grande di questi? Palazzolo ritiene che sia stata l’incapacità di leggere la situazione politica, soprattutto interna al Movimento 5Stelle. «Pensava: se mi dimetto, vanno a casa tutti e riteneva che questo avrebbe fermato la minoranza interna, ma non è andata così – sottolinea il consigliere -. E’ mancata la politica, necessaria soprattutto in un movimento che non ha regole di gestione interna e dove il sindaco vale quanto un attivista». L’ultima battuta è per quelle dimissioni annunciate in piazza senza avvertire nemmeno i suoi assessori: «Almeno un messaggio su whatsapp…».
Il segretario cittadino della Lega, Marco Casalini, si sofferma innanzitutto su quanto successo ieri sera: «La Sangiorgi ha spiazzato tutti con una scelta personale, si è visto dalla reazione dei suoi assessori, che hanno partecipato ad una serata teatrale, con finale che smonta tutto. Prima gli assessori che spiegano quel poco che è stato fatto e cosa intendono fare in futuro, poi lei, che parte lenta, si ferma e dopo diventa quasi un’altra persona. A livello istituzionale sarebbe stato più corretto convocare un consiglio comunale straordinario, dove anche gli altri potessero dire la loro. Invece ancora una scelta senza contraddittorio, almeno mi aspetto che oggi non scappi dopo avere annunciato le dimissioni». Passando alla lettura politica, Casalini ritiene che «tutto sia nato quando la Sangiorgi ha creduto di poter fare quello che voleva, poi ha sbattuto la testa contro il macchinario delle istituzioni. Imola fa parte di realtà più grandi, come consorzi ed enti di secondo grado, dove non puoi decidere da sola. Se prendi in mano una macchina dopo 70 di governo di altri è normale trovare muri, ma non puoi abbatterli con la testa, altrimenti te la rompi. Non era preparata ad amministrare ed è rimasta bruciata dal sistema. Quando invece ha cercato di accontentare il sistema, sulla discarica, sull’autodromo, sui rifiuti, ha creato ancora più problemi e ha scontentato il suo movimento». Per l”immediato futuro, il segretario della Lega spera in una gestione commissariale che permetta di tornare a una gestione «normale della città e delle partecipate». «Credo che ConAmi – chiosa – non possa finire così».
Giuseppina Brienza, coordinatrice di Italia in Comune per Imola e circondario, titola così la sua nota di commento alle dimissioni della sindaca: «Finalmente Imola può tornare a respirare». L’ex assessora alla Scuola dell’ultima Giunta Manca prosegue poi con queste parole: «Dopo un anno e quattro mesi di completo immobilismo, Imola può tornare a costruire il proprio futuro da protagonista e a ripensarsi in un ruolo all’altezza delle sue reali potenzialità, non soffocata da una sindaca in grado esclusivamente di sminuirla e svilirla. Che cosa rimane, infatti, del mandato di Manuela Sangiorgi? Niente. Il nulla. Il vuoto. E’ tempo di lasciarsi alle spalle gli errori e rimboccarsi le maniche. Senza Manuela Sangiorgi sarà più semplice per tutti».
Tra i commenti registriamo, infine, quello di Serse Soverini, deputato eletto nel collegio di Imola e da poco entrato nel Pd, che si rivolge direttamente alla sindaca dimissionaria: «Cara sindaca, oramai “ex”, dopo che per sedici lunghi e sofferti mesi tutti hanno cercato di comprendere la nuova situazione e la sua solitudine, dopo la conclusiva manifestazione di narcisismo in piazza, ieri sera, dopotutto temo che sarà ricordata come colei che ha fatto un passo indietro proprio quando c”era bisogno di farne due in avanti. Con diverse aggravanti: lascia una città umiliata, un”amministrazione bloccata e un”economia abbandonata a se stessa». Durissimo il giudizio finale: «Lei ha tradito il suo elettorato, che si aspettava ben altro. In qualità di deputato del collegio imolese, pur non essendo cittadino, aggiungo che ha mancato di rispetto alla città e ai doveri di rappresentante di una comunità sana e orgogliosa». (mi.ta.)
Nelle foto Giuseppe Palazzolo e Marco Casalini (foto tratte dai rispettivi profili Facebook)