Bio-on, falso e manipolazione del mercato, misure cautelari per i vertici, titolo sospeso in Borsa
Guai seri per Bio-On Spa, l’azienda che nel giugno del 2018 ha inaugurato il nuovo stabilimento per la produzione di granuli e polveri di bioplastica in via Legnana a Gaiana di Castel San Pietro, dove un tempo c’era la Granarolo. Questa mattina i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Bologna hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di Marco Astorri, socio e presidente del Cda dell”azienda, Guido Guy Cicognani, socio e vicepresidente, e Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale.
I tre sono ritenuti responsabili dei reati di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Astorri è finito ai domiciliari, mentre Cicognani e Capodaglio sono stati raggiunti da due misure cautelari interdittive del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche, ovvero gli è vietato svolgere l”attività di amministratore o sindaco presso qualsiasi altra società. Parallelamente, è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per 151 milioni di euro, dei quali 36 milioni direttamente di proprietà degli indagati (l’importo considerato pari al profitto del reato) e 115 milioni in azioni della società sempre nella disponibilità degli indagati. Non è sotto sequestro lo stabilimento di Gaiana, oggetto comunque questa mattina di una perquisizione da parte delle fiamme gialle per raccogliere ulteriori documenti, dove l’attività lavorativa prosegue.
L’operazione denominata “Plastic Bubbles”, vede complessivamente indagate nove persone (fra amministratori, sindaci, direttore finanziario e revisore), nasce dal monitoraggio svolto dal nucleo di polizia economico finanziaria sull’andamento delle contrattazioni in Borsa relative ai principali titoli azionari di aziende operanti nell’area bolognese. Un’attività che in luglio ha consentito di rilevare una forte anomalia nell’andamento del titolo di Bio-On a seguito della pubblicazione di un report da parte del fondo di investimento statunitense Quintessential, che ne metteva in discussione la veridicità dei dati contabili e la solidità finanziaria.
Le indagini, condotte dai pm Francesco Caleca e Michele Martorelli, hanno “evidenziato numerose irregolarità in ordine alla formazione dei bilanci e all’informazione societaria riportata al Mercato, con particolare riferimento ai ricavi ed al livello di produzione dichiarati” dicono le fiamme gialle. In altre parole, sebbene l’azienda dichiarasse che lo stabilimento di Gaiana ha una capacità produttiva di 1.000 tonnellate all’anno, in realtà la quantità di biopolimeri prodotti è nettamente inferiore. Come evidenziato dallo stesso gip, “le false informazioni di bilancio sono risultate strettamente funzionali ad accrescere la capitalizzazione” e, conseguentemente, a rendere più appetibili sul mercato le azioni della società.
Un ruolo importante avrebbe avuto la strategia comunicativa utilizzata da Astorri, definita dal gip “roboante, ammiccante ed ottimisticamente proiettata verso obiettivi sempre più significativi che sottaceva alcuni dati di fondo”, che è riuscita a creare nel mercato ingannevoli aspettative di forte crescita influenzando l’andamento del titolo. Una condotta che, aggiungono i finanzieri, “ha consentito di raccogliere ingenti risorse finanziarie e generare indebiti vantaggi economici per i soci”. Oggi Borsa Italiana ha disposto la sospensione del titolo (quotato sul mercato Aim). (gi.gi.)
Nella foto le fiamme gialle questa mattina nella sede di Bio-On (foto guardie di finanza)