Tanti doni alla Neuropsichiatria infantile da App&Down e “La centrale della birra”
Associazione App&Down a fianco del reparto di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola.
Nei giorni scorsi, il presidente Giuseppe Bianco e altri rappresentanti dell’associazione hanno consegnato all’Azienda usl cittadina le attrezzature acquistate grazie a quanto ricavato e donato nel corso dell’edizione 2019 de La centrale della birra.
Si tratta, nel dettaglio, di un Letto Bobath per fisioterapia, un fasciatoio, un seggiolone per i più piccini, un tavolo reclinabile ed un set multifunzione (sedie/sgabelli), per un valore di circa 3mila euro, che saranno utilizzati per le sedute di terapia riabilitativa e logopedica del servizio.
«L’entusiasmo, l’allegria e la generosità dei ragazzi di App&Down ci hanno davvero travolto in questi mesi – commentano il dottor Cosimo Ricciutello, direttore del reparto, e Giulia Suzzi, coordinatore tecnico –. Fin dalla primavera scorsa ci hanno comunicato la volontà di regalare al nostro servizio delle attrezzature che fossero di utilità e da quel momento siamo sempre stati in contatto, durante la festa La centrale e poi nella scelta di cosa acquistare per rendere più funzionale le nostre attività coi ragazzi. Il nostro è un servizio relativamente poco conosciuto a chi non lo frequenta, ed avere l’attenzione di questa associazione è stato un riconoscimento importante anche per tutti i nostri operatori».
«App&Down in questi anni ci ha dimostrato un’attenzione ed una sensibilità, indirizzata soprattutto verso i bambini e i ragazzi che curiamo, davvero importante – aggiunge Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola –. La nostra gratitudine all’associazione e tutti i cittadini che hanno partecipato alla festa La centrale per questa donazione».
«Siamo felici di dare il nostro contributo al meraviglioso staff del reparto di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – continua Giuseppe Bianco, presidente dell’associazione App&Down –. Sono persone speciali e speriamo che questi nuovi strumenti possano servire a migliorare il servizio di riabilitazione dei bambini». (r.cr.)