Dispositivi elettrici, Sorbi (presidente Osservatorio regionale sicurezza stradale): «Micromobilità sì, caos no»
Contrasto all’inquinamento atmosferico e al congestionamento urbano. Sono queste le premesse che hanno spinto l’Amministrazione imolese ad aderire alla sperimentazione della cosiddetta micromobilità elettrica (vedi Sabato sera del 29 agosto), opzione prevista dal decreto firmato lo scorso 4 giugno dall’allora ministro Danilo Toninelli ed entrato in vigore dal 27 luglio.
Premesse senza dubbio lodevoli per promuovere l’uso di dispositivi come monopattini elettrici, monowheel, hoverboard e segway.
«Tuttavia lo scopo legittimo di questo decreto di colmare un vuoto normativo, regolamentando l’utilizzo di dispositivi già presenti ma non previsti dal codice stradale, non è stato del tutto centrato», tiene a puntualizzare Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale dell’Emilia-Romagna per la sicurezza stradale.
«Innanzitutto – puntualizza Sorbi – i monopattini elettrici e gli altri sono definiti “dispositivi” e non “veicoli”, il che rende difficile l’applicazione delle regole previste dal codice della strada che valgono per tutti i veicoli circolanti. Senza uno specifico riferimento normativo, come si potranno sanzionare, ad esempio, il mancato rispetto del limite di velocità o la non conformità del mezzo? Non esiste nemmeno l’obbligo per il conducente di avere al seguito un documento, problema che peraltro vale anche per le biciclette e i pedoni, che pure sono utenti circolanti per le strade. Per il loro utilizzo – continua a puntualizzare Sorbi – non esiste poi il divieto di uso del cellulare, e dire che sia a livello regionale sia nazionale si spendono grandi somme per la sensibilizzazione alla guida sicura».
Insomma, preoccupa il possibile impatto sulla sicurezza stradale. «L’esperienza di Parigi dovrebbe essere un monito. Dopo la cosiddetta “anarchia dei monopattini”, con centinaia di microincidenti e ben due vittime, il codice della strada è stato aggiornato, così da dare alle forze dell’ordine regole certe di riferimento. Sarebbe quindi opportuno correggere il decreto con urgenza. La micromobilità non deve diventare microcriminalità», ammonisce Sorbi.
Altri particolari nel numero del Sabato sera del 10 ottobre