«Piacere, Atzori», intervista «insolita» al nuovo mister dell”Imolese
A pochi giorni dal suo arrivo sulla panchina dell”Imolese ecco un ritratto del nuovo mister Gianluca Atzori, tra calcio, idee e passioni. Iltutto alla vigilia del match di domani dei rossoblù che, alle 17.30, sfideranno in trasferta la Fermana.
Questa è un’intervista diversa dal solito, cominciamo dal tuo motto…
«Una buona squadra è fatta da chi para, chi segna, chi insegna… Ve lo spiego. Se dovessi mai costruire una squadra partirei da quei 3 aspetti perché chi para porta punti, chi segna porta punti, l’allenatore porta punti, quindi queste sono le 3 pedine che io andrei a scegliere».
Hobby: dove ti trovo se ti cerco nel tempo libero?
«Mi piace tutto quello che è sport dove si fa fatica. Appena ho smesso di giocare a calcio mi sono dato al tennis: se fosse per me giocherei 3-4 volte alla settimana, ma con il mal di schiena mi sono dovuto fermare. Quel dolore mi ha fatto smettere anche di correre: ho fatto 2 maratone e una mezza: non quelle di Boston o New York, ma quella di Ravenna o qui attorno. Ora mi sono innamorato della bicicletta da 6 anni, sia da strada che mountain bike».
Chiudiamo con una domanda sul calcio «allenato». Hai vissuto stagioni diverse finora nella tua carriera: preferisci partire ad inizio stagione o subentrare?
«Come tutti, mi piacerebbe arrivare ad inizio stagione. Ci sono dinamiche diverse, quando subentri a stagione in corso devi raccogliere tutto più in fretta e non puoi pensare di mettere 25 persone tutte d’accordo. Oggi entro con la mia testa: pian piano cerco di imporre la mia idea e la squadra mi viene dietro progressivamente. Quando invece alleni dall’inizio dell’anno e come quando prendi un cucciolo a casa: l’imprinting iniziale glielo dai in ritiro, dove nasce il rapporto fra me e loro su quello che deve essere il nostro cammino».
L”articolo completo su «sabato sera» del 10 ottobre.
Nella foto (Isolapress): il mister dell”Imolese Gianluca Atzori