Truffe agli anziani, una signora imolese racconta come è stata derubata un mese fa nella sua abitazione
«Per l’attore del mercurio, complimenti. Hai preso le cose di tre generazioni! Hai una madre? Hai una nonna? Lo sanno cosa sei? Non avrai mai visto un bottino così e visto che non dormo più mi avrai sulla coscienza. Ma ce l’hai? Ti sembra giusto prendere quello che non ti sei guadagnato? Non mangio e non dormo più dal 5 settembre». Inizia così la breve lettera che una lettrice di «sabato sera» ha portato in redazione, rivolgendosi direttamente al malvivente che un mesetto fa si è introdotto nella sua abitazione e, con uno stratagemma, è riuscito a portarle via tutto l’oro e i gioielli che conservava dentro una scatola. Una tecnica collaudata in particolare nel corso degli ultimi anni è quella del finto tecnico dell’acqua che, allarmando la propria vittima, spesso anziana, su un presunto guasto nelle condutture, la convince a fare un controllo per scongiurare la presenza di sostanze pericolose. A quel punto, mentre il malcapitato si distrae, di solito un complice prende i gioielli e scappa.
Ovviamente, i truffatori ci sono sempre stati. Se una volta, però, lo scenario preferito era quello di fermare la propria vittima per strada, ora par proprio non si facciano scrupoli ad entrare nelle abitazioni. «In questo modo si è “vittime” due volte – sottolineano carabinieri e polizia -. Oltre al reato in sé, che in questo caso si configura come un vero e proprio furto, spesso bisogna fare i conti anche con l’umiliazione che affligge la persona quando prende coscienza di essere stata raggirata. Questo è uno dei motivi che alle volte porta, sbagliando, a non denunciare questi fatti». La nostra lettrice, al contrario, pur volendo restare anonima, ha denunciato l’episodio alla polizia e h adeciso di raccontarlo a «sabato sera» «affinché altre persone non cadano in questo tranello».
Come detto, il tutto è successo a Imola in una giornata di inizio settembre. «In quel momento stavo rincasando e ho visto un uomo che suonav ail mio campanello – ripercorre mentalmente la scena -. Appena mi ha visto ha esordito dicendo che stava suonando già da diverso tempo e che aveva necessità di esaminare l’acqua all’interno della mia abitazione perché c’erano stati alcuni problemi e stavano facendo dei lavori poco lontano». La richiesta non ha però insospettito la donna. «Era vestito come il tecnico che di solito viene periodicamente a leggere i contatori e, per farlo, deve suonare il campanello perché sono all’interno. Indossava un maglione e un paio di pantaloni grigi, un cappello con la visiera, ma soprattutto una divisa arancione e una borsa di cuoio. A quel punto, per me era come se fosse una persona già vista e l’ho fatto entrare». (gi.gi.)
Leggi l”articolo completo su «sabato sera» del 3 ottobre