Fatto in Italia, esposto a Londra. Parla anche imolese la prima edizione di “I-Made”
Fatto in Italia, esposto a Londra. Si chiama I-Made la prima edizione dell’esposizione interamente dedicata al design italiano andata in scena alla Saatchi Gallery di Londra dal 19 al 22 settembre scorsi.
I-Made come made in Italy, ma anche come Italian Manufacture Art & Design Exhibition. Ad organizzarla, all’interno della prestigiosa cornice del London Design Festival, una giovane azienda con sede proprio a Londra ma creata e gestita da due italiani, Francesco Giasullo e Elena Foschi, quest’ultima imolese.
L’azienda in questione, di cui la ventisettenne imolese è direttrice, si chiama proprio I-Made perché ha come missione quella di promuovere il design italiano nel mondo a partire dall’omonimo evento che, grazie al successo della prima edizione londinese, non solo può essere riproposto il prossimo anno ma anche esportato in altre città e Paesi.
Oltre duemila i biglietti strappati per altrettanti visitatori paganti, cui si sono uniti più di mille professionisti del settore da tutto il mondo.
«Dare vita a questo evento era una sfida che possiamo dire, con soddisfazione, di avere vinto – ci racconta Elena Foschi –. Per noi I-Made rappresenta un ponte fra artigiani, produttori e designer. Per la prima edizione abbiamo coinvolto cinquanta espositori delle eccellenze italiane, da realtà emergenti come nel caso di un produttore di mosaici artistici di Ravenna a nomi solidi del design italiano, come Living Divani e Technogym».
Fra questi, anche la Florim, che ha uno stabilimento a Mordano, «azienda che da oltre cinquant’anni produce ceramiche ispirate da un’innata passione per la bellezza e il design», come si leggeva nel materiale di presentazione di I-Made. (mi.mo.)
Altri particolari nel numero del Sabato sera del 3 ottobre
Nella fotografia, Francesco Giasullo, Elena Foschi e Marco Panieri