Concordato piano nazionale contro la cimice asiatica
L’autentica emergenza che la cimice asiatica sta determinando nei campi è stata al centro di un vertice, tenutosi il 26 settembre a Roma, fra il neoministro Teresa Bellanova e gli assessori regionali dell’Italia del nord.
«Abbiamo un piano nazionale contro la cimice asiatica che contiene le nostre richieste e che sarà approvato in via definitiva il 10 ottobre – anticipa l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, reduce dall’incontro –. E sui danni, davvero ingenti per gli agricoltori, è stato individuato il percorso normativo da seguire (il decreto legislativo 102/2004) per i fondi da destinare agli indennizzi che dovranno essere inseriti in misura congrua nella prossima legge finanziaria. Il problema, inoltre, verrà portato in sede comunitaria nel Consiglio dei ministri europeo previsto per il 14 ottobre».
Qualche numero. Nella sola Emilia Romagna si quantificano danni per oltre 120 milioni di euro tra perdita di produzione e minor qualità delle sole pere, che superano i 200 milioni se si considera anche la fase post raccolta (logistica, manodopera, imballaggi, costi commerciali, ammortamenti e costi fissi) e che lievitano ad oltre 267 milioni se si considerano tutte le regioni dell’Italia del nord, dove la cimice sta imperversando.
Danni che per il comparto pesche e nettarine sfiorano invece i 50 milioni di euro, sempre sommando produzione e post raccolta, e i circa 89 milioni di euro in tutte le regioni del nord dell’Italia. Insomma, un autentico disastro.
«Siamo tutti consapevoli dell’assoluta urgenza di azioni concrete per evitare che gli agricoltori decidano di espiantare: un disastro economico-sociale cui si aggiungerebbe un disastro ambientale – commenta la Caselli –. Quindi si proceda con il sostegno alla ricerca portata avanti dal Crea e dalle Regioni, introduzione dell’antagonista naturale e attivazione degli indennizzi agli agricoltori, consapevoli, vista l’entità economica dei danni, che i finanziamenti andranno trovati in seno alla prossima legge finanziaria. E noi vigileremo perché sia garantita la necessaria e congrua copertura al provvedimento». (r.cr.)
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