La Cavim a tutto campo per migliorare la qualità di uve e vini con accordi e nuove collaborazioni
In casa Cavim, quella del 2019 sarà la seconda vendemmia del nuovo corso. Una sorta di lavoro di «normalizzazione» – come la definisce il presidente Maurizio Baldisserri- dopo il rinnovo dei vertici della cooperativa di via Correcchio con l’assemblea del gennaio 2018, che ha visto un nuovo Consiglio di amministrazione, un nuovo presidente e l’arrivo del nuovo direttore Matteo Vingione. «Dopo la buona quantità nel 2018, con 230 mila quintali conferiti in cantina, per il 2019 puntiamo a superare i 260 mila quintali lavorati, nonostante il calo generalizzato della produzione, grazie a due accordi messia punto negli ultimi dodici mesi», spiega il presidente Baldisserri, che parla di «un’ottima qualità».
Il primo è il contratto poliennale, siglato nel novembre 2018, con la cantina Nuova Silv di Lanuvio (Roma), che ha previsto una serie di investimenti per lavorare le uve locali nelle condizioni migliori, con la gestione diretta da parte della Cavim dello stabilimento. «Abbiamo anche ampliato la base sociale nel Lazio, con l’ingresso di 30 nuove aziende, situate in gran parte sui colli vicino a Roma, per poter vinificare le doc “Roma” e “Colli Romani” – aggiunge il presidente della Cantina viticoltori imolesi -. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità delle uve e dei vini, per poter dare liquidazioni soddisfacenti ai soci, nel Lazio come ad Imola». Non a caso, nell’imolese la Cavim ha avviato un percorso di valorizzazione delle produzioni, coinvolgendo i circa 80 viticoltori di collina associati (sui 420 totali, di cui oltre una settantina nel Lazio), per avere standard elevati ed uniformi per i produttori, nelle diverse fasi di vita dell’uva, fino alla trasformazione. «Perché sono numerosi gli imbottigliatori che vengono in cantina da noi, alla ricerca di vini di qualità, e sono disposti a pagarla bene», spiega Baldisserri.
La stessa Cavim, in questi ultimi mesi, ha creato una linea Viticoltori imolesi che propone i propri vini di alta qualità, dal sangiovese superiore Mora di Serrafelina, anche nella variante riserva, all’albana Docg Ora d’Oro, al nuovo pignoletto Lutio. «Tutti vini presenti nei nostri punti-vendita e che stiamo cercando di proporre sempre più anche nel territorio, dai bar per gli aperitivi, ai ristoranti». (r.cr.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 26 settembre
Nella foto la cantina “Nuova Silv” di Lanuzio, i cui produttori sono soci Cavim