Inaugurata la nuova palazzina uffici della storica Buton, la «città del brandy» oggi del gruppo Montenegro
Festa alla «Città del brandy», a cavallo tra i comuni di Ozzano e San Lazzaro, dove avviene il processo di lavorazione e di invecchiamento del brandy Vecchia Romagna, nonché la produzione e il confezionamento diA maro Montenegro. E’ la storica Buton, oggi appartenente al gruppo Montenegro, che lo scorso 13 settembre ha inaugurato la palazzina degli uffici, ristrutturata di recente secondo criteri green. Oltre ai prodotti alcolici, nel sito emiliano di via Tomba Forella, avviene anche la lavorazione e il confezionamento di Olio Cuore. Questo perché al gruppo Montenegro, fondato nel 1885 a Bologna dal giovane erborista Stanislao Cobianchi e oggi con sede principale a Zola Predosa, fanno capo noti brand della tradizione italiana come, appunto, olio Cuore, Bonomelli, thè Infrè, spezie Cannamela, polenta Valsugana e pizza Catarì.
«E’ stata una giornata importante per noi, per due motivi – ha dichiarato Marco Ferrari, amministratore delegato di gruppo Montenegro -: abbiamo inaugurato la nuova veste dello stabilimento produttivo, che rappresenta il cuore della nostra produzione liquoristica e, soprattutto, condiviso questo momento di festa con tutti i colleghi che quotidianamente contribuiscono al successo di gruppo Montenegro e con le loro famiglie». Per l’occasione, infatti, si sono aperte le porte dello stabilimento alle famiglie dei circa 150 dipendenti, in un Family open day. I partecipanti hanno così potuto scoprire l’origine dei prodotti del gruppo, visitare stabilimento e cantine, ma anche cimentarsi in diverse discipline sportive, sotto la guida di istruttori dedicati.
La «Città del brandy» è uno dei cinque stabilimenti del settore più attrezzati d’Europa e leader dell’industria liquoristica in Italia, per dimensioni e tipologia di produzione. Si estende infatti su un’area di circa 155 mila metri quadri, su cui sorgono oltre 38 mila metri quadri di strutture produttive. «La ristrutturazione esterna e interna della palazzina uffici – fa sapere l’azienda – ha contribuito a ridurne l’impatto ambientale, grazie ad alcuni interventi volti all’efficientamento energetico, come ad esempio l’installazione di nuovi infissi a bassa trasmittanza termica e l’utilizzo di materiali di isolamento termico di ultima generazione. Inoltre, l’impiego esclusivo della tecnologia led consentirà un risparmio energetico fino al 60 percento rispetto ai neon tradizionali, mentre l’aumento delle superfici finestrate permetterà l’integrazione dell’apporto di illuminazione naturale». (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 26 settembre
Nella foto il taglio del nastro