Un carabiniere che ama la poesia, la passione del nuovo Capitano di Imola Andrea Oxilia
Un carabiniere che ama la poesia. E” questa la grande passione del nuovo Capitano della Compagnia di Imola Andrea Oxilia. «So può sembrare qualcosa di particolare – ha ammesso -. Almeno così, però, l”Arma non è ricordata solo per le barzellette, che ci stanno e fanno piacere, ma può essere tenuta in considerazione in quanto al suo interno c”è anche chi si dedica alla cultura».
Poesie scritte non solo in italiano, ma anche in cimbro. «E” una lingua minoritaria germanofona che, come tante altre, è tutelata da una Legge nazionale. Non ne fa parte, ad esempio, il romagnolo perché invece è considerato un dialetto. Da dove nasce questa passione? Merito delle origini della mia famiglia che sono per metà veronesi e per l”altra metà trentine. Soprattutto in Trentino, infatti, si parla il cimbro. Scrivere in questa lingua però è difficile, perché serve un profondo studio della semantica, dell”etimologia e della sintassi, in quanto risale al 1100 e non si è mai evoluta».
Proprio con una poesia in cimbro, nel luglio scorso, Oxilia ha vinto il primo premio al concorso nazionale per lingue minoritarie «Mendránze n poejia» svolto nel Comune di Livinallongo del Col di Lana, in provincia di Belluno. «Non è il primo riconoscimento, comunque, che ricevo, anche per poesie scritte in italiano. Questo è un concorso biennale importante che, ormai da quindici anni, riunisce tanti poeti da tutta Italia. La mia poesia, intitolata Àltaz nisnótaz tàuc (Vecchio cimbro inutile), parla della lingua cimbra in modo provocatorio, delineandola prima come inutile, per poi far capire quanto invece sia importante e porti con sè storia, origini e tradizioni che non possono essere perse». (d.b.)
Nella foto: a destra il Capitano Oxilia, insieme all”ex Maggiore dei carabinieri di Imola Gallù