La Perla debutta in Borsa a Parigi, ma i licenziamenti di 126 lavoratrici sono ancora in sospeso
La crisi estiva di Governo ha avuto ripercussioni anche sulle imprese in crisi che attendevano risposte dal ministero dello Sviluppo economico (Mise). Tra queste, l’azienda di intimo La Perla, la cui proprietà in giugno aveva annunciato a sorpresa 126 esuberi, su un totale di circa 430 addetti della sede bolognese. Immediata la reazione delle lavoratrici e dei sindacati che si sono subito mobilitati, con scioperi e presidi davanti allo stabilimento produttivo di via Mattei, e con tavoli istituzionali a livello regionale e nazionale per cercare di avviare una trattativa con la proprietà, la società di investimento olandese Tennor Holding (ex Sapinda), controllata dal magnate tedesco Lars Windhorst. «Un tentativo di intesa sindacale si è concluso l’11 settembre – ci aggiorna Roberto Guarinoni, segretario generale della Filctem-Cgil di Bologna – e ora stiamo aspettando che il Mise convochi le parti per la conclusione della procedura. L’azienda si è dichiarata disponibile a verificare i costi di attivazione della cassa integrazione, possibile per casi di riorganizzazione complessa come questo, e a verificare la possibilità di un pacchetto di incentivi per chi decide di anticipare l’uscita».
A fine luglio, la proprietà aveva sospeso la procedura di licenziamento, senza però ritirarla. Licenziamenti che, in base ai tempi tecnici, diventerebbero effettivi dal 13 ottobre. «La crisi di Governo ha allungato i tempi – conferma Guarinoni -. L’incontro al Mise avrebbe dovuto tenersi entro il 13 settembre, ma è stato rinviato a data da destinarsi. Abbiamo però fatto tutte le sollecitazioni necessarie, affinché i tempi si stringano». Lo stato di agitazione, intanto, prosegue. «Dato che la procedura non è stata bloccata – aggiunge-, proseguiremo con gli scioperi. Le prossime otto ore sono già in programma per il giorno dell’incontro al Mise». Nel frattempo, il 6 settembre, La Perla ha debuttato sul mercato Euronext Growth della Borsa di Parigi, riservato alle piccole e medie imprese, con una capitalizzazione di 473 milioni di euro e un prezzo per azione di 4,50 euro, valore già in rialzo dopo le prime sedute. Stando alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Tennor Holding, Pascal Perrier, riportate nel comunicato stampa di Euronext «la quotazione aiuterà a incrementare la visibilità e migliorerà l’accesso al capitale. Ciò dimostra anche la credibilità della nostra strategia di crescita, poiché lavoriamo per costruire investimenti commerciali nel settore del lusso». (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 settembre
Nella foto il presidio delle lavoratrici davanti al Mise il 29 luglio scorso