Inaugurazione della Wunderkammer del Museo diocesano – IL VIDEO
Si amplia ulteriormente il Museo diocesano di Imola. Dopo l’inaugurazione del Museo delle carrozze avvenuta lo scorso anno e dopo l’apertura della sala V e della sala VI dell’Appartamento verde nel 2016, un’altra sala va ad aggiungersi agli spazi espositivi.
Ieri sono stati ufficialmente inaugurati i restauri della VII sala dell’appartamento verde (detta Wunderkammer) e dell’annesso terrazzo/giardino pensile. Adibita un tempo a cucina e, più recentemente, a magazzino, la stanza è stata oggetto di un approfondito lavoro di sistemazione.
«Il suo stato di conservazione era pessimo – conferma Marco Violi, vicedirettore del museo – per cui è stato necessario un lavoro molto impegnativo. La stanza, adibita a servizio, era divisa in due ambienti, corridoio e cucina: ora è un unico ambiente. Ha una vista mozzafiato, con affaccio sul giardino interno, un grande balcone da cui si vede il giardino conle antiche serre e, guardando in alto, si può ammirare il cielo con inquadrati il campanile e metà frontone della cattedrale».
La stanza fa parte del nucleo dell’appartamento del cardinale Giacomo Giustiniani (vescovo di Imola dal 1826 al 1832). A differenza delle altre sei, tra cui le due restaurate nel 2016, ha dimensioni ridotte e non presenta decorazioni sul soffitto in arellato, poiché originariamente nata con funzione di servizio.
Con la sua apertura diventeranno così sedici i locali allestiti e aperti al pubblico al piano nobile del Palazzo vescovile occupati dal Museo diocesano.
Proprio perché piccola, è stata nominata «Wunderkammer» ovvero «camera delle meraviglie»: così vengono indicati particolari ambienti, di dimensioni perlopiù raccolte, in cui i collezionisti a partire dal Cinquecento erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari. Generalmente si trattava di esemplari di storia naturale, ma anche di libri e stampe rari, erbari, quadri, cammei, filigrane, collane di perle e coralli, vasi, monete antiche, carte geografiche, miniature, avori, gioielli, e tanto altro.
Nel nuovo spazio del Museo diocesano saranno esposti oggetti appartenenti alle arti minori – calici, fermagli di piviale e mitre tempestati di smalti e gemme, bastoni pastorali, doppieri e reliquiari in argento e vermeil, avori, bronzi, miniature, vetri e piccoli dipinti su rame, corone di statua, rosari in avorio e corallo – che ogni sei mesi cambieranno (s.f.).
Fotografia di Marco Isola/Isolapress