Cimice asiatica, 250 milioni di euro i danni in Italia. E la Regione stanzia risorse per mutui a tasso agevolato
E’ sempre più emergenza a causa della cimice asiatica. Il caldo oltre le medie stagionali di questo settembre ha prodotto il moltiplicarsi del parassita che ha già provocato in Italia, in particolare nel settore della frutticoltura, danni ai raccolti stimati intorno ai 250 milioni di euro. A lanciare l’ennesimo allarme è la Coldiretti Bologna, che nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, per illustrarle una serie di proposte per fronteggiare l’invasione dell’insetto: vigilanza di porti e dogane su merce in ingresso nell’Unione Europea, avvio celere della introduzione in campo dell’insetto antagonista (la vespa samurai); supporto alla ricerca sulle strategie di lotta e contenimento della cimice, rifinanziamento straordinario del fondo di solidarietà nazionale, moratoria di rate di mutui o prestiti e condizione agevolate per credito di liquidità alle imprese, anche attraverso il sistema dei consorzi fidi.
«I danni da cimice arrivano a superare il 70% della produzione delle pere con l’Abate tra le varietà più colpite, ma non sono state risparmiate ciliegie, kiwi, albicocche e piante da vivai – ha affermato la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi, che ha guidato la delegazione dell’associazione nell’incontro con il prefetto -. Oltre a questo l’agricoltura ha dovuto subire gli effetti di un andamento climatico caratterizzato da una distribuzione anomala delle piogge e l’alternarsi di temperature non in linea con le medie stagionali, che hanno quasi azzerato la produzione delle varietà precoci di ciliegie o i fenomeni estremi di grandinate e vento fino alla diffusione del fungo dell’Alternaria che colpisce sempre le pere e le altre piante da frutto. Una situazione grave, che mette a serio rischio i redditi delle nostre imprese, per questo non è eccessivo parlare di emergenza agricoltura».
Oltre al decreto che dà il via libera all’introduzione della vespa samurai (insetto antagonista naturale della cimice asiatica), che entrerà in vigore il 20 settembre, secondo Coldiretti occorrono «interventi urgenti a diversi livelli che consentano alle aziende di affrontare l’emergenza», dall”aumento della vigilanza nell’Unione Europea per prevenire l”ingresso e la diffusione dei parassiti alla costituzione di fondi e al finanziamento di progetti di ricerca internazionali. Ad essere chiamati in causa sono quindi tutti i livelli di governo: Ue, Stato e Regione. E proprio la Regione Emilia-Romagna ha risposto nei giorni scorsi mettendo a disposizione 250 mila euro per l”attivazione di mutui a tassi agevolati per le imprese ortofrutticole colpite. Il bando, approvato dalla Giunta regionale, stanzia questa somma per la concessione, tramite gli organismi di garanzia, di un contributo in regime di de minimis a favore delle imprese agricole del settore ortofrutticolo, con priorità a quelle delle zone colpite dalla cimice asiatica e da altre avversità climatiche e fitosanitarie. Le domande possono essere presentate entro il 21 ottobre 2019.
L”assessore regionale Simona Caselli ha inoltre fatto sapere che l”Emilia-Romagna e le altre regioni del nord Italia hanno mandato al ministero delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, «una lettera congiunta con la richiesta di attivare un piano nazionale straordinario basato sostanzialmente su quello della nostra Regione. Ho sentito poi il ministro Bellanova che ha confermato la volontà di incontrarci a breve. In quella sede chiederemo anche il sostegno delle aziende agricole colpite attraverso l’istituzione di un fondo che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno difficilissimo e di ripartire il prossimo anno. Un altro punto importante riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore». «Attraverso l’Arefhl, l’associazione europea delle regioni e dei produttori di ortofrutta, che presiedo – ha aggiunto l”assessore regionale – ci stiamo attivando anche in Europa per chiedere un rafforzamento delle misure di prevenzione e gestione delle crisi nell’ambito dei fondi dell’Ocm e uno stanziamento dedicato, nei fondi per la ricerca, per progetti finalizzati a individuare efficaci metodi di lotta di questo insetto. Abbiamo già ottenuto un incontro con l’Unità Ortofrutta Dg Agri per il primo ottobre prossimo». (r.cr.)