Oneri di urbanizzazione, a Imola occhio di riguardo per le attività turistico-ricettive e le frazioni
La sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, durante la presentazione della nuova assessora all’urbanistica Paola Freddi la scorsa settimana aveva sottolineato come si trattasse di una priorità su cui lavorare, e in fretta. «I nostri tecnici hanno studiato varie simulazioni, che rappresentano anche delle scelte politiche se vogliamo sgravare, ad esempio, i costi per le ristrutturazioni del centro storico, tenendo sempre d’occhio le entrate del Comune». Si tratta della delibera per modificare e adeguare alle esigenze del territorio, per quanto possibile, i nuovi valori degli oneri di urbanizzazione. La legge regionale approvata nel 20 dicembre scorso prevede un adeguamento, ovvero un aumento, che per Imola significa il massimo possibile dato che il comune rientra nella prima fascia.
Gli oneri sono, in estrema sintesi, la quota da versare al Comune per i servizi, fogne, illuminazioni, verde, eventuali oneri secondari e i costi di costruzione. Gli enti locali possono, in parte, incidere sui vari parametri approvando la relativa delibera entro il 30 settembre. Una corsa contro il tempo. Dozza è già a posto e pure Castel San Pietro seguirà a ruota. Imola ha pronto il documento ma deve ancora passare al vaglio della Commissione consiliare urbanistica e ambiente fissata per domani, 13 settembre, poi potrà approdare in Consiglio comunale per l”approvazione definitiva.
Quali le scelte dell”Amministrazione Sangiorgi? Ridurre “i valori unitari di urbanizzazione primaria e secondaria relativi alle attività produttive e turistico-ricettive” anticipa una nota del Comune con l”obiettivo di “alimentare il possibile indotto sul territorio”. Inoltre, si intende dimezzare il parametro “area dell”insediamento all”aperto” per promuovere e favorire la realizzazione di impianti scoperti per la pratica sportiva in aree private ma solo per determinate attività sportive, quali equitazione, tennis, paddle, calcio, ciclismo e nuoto. Una decisa sborciciata ai costi è promessa anche per la monetizzazione di verde pubblico e parcheggi e del 30% dell”urbanizzazione primaria e secondaria per le frazioni di Ponticelli, San Prospero, Sasso Morelli e Sesto Imolese “nell’intento di favorire il mantenimento dei servizi presenti e consolidare lo sviluppo delle frazioni più grandi e maggiormente abitate”.
Un occhio di riguardo è promesso anche in caso di recupero e riuso di immobili dismessi ed interventi di riqualificazione del patrimonio esistente nei centri storici e negli ambiti di Psc soggetti a riqualificazione, nonché alle attività industriali ed artigianali collocate in aree ecologicamente attrezzate, con una particolare attenzione per le tettoie destinate a depositi di materie prime, semilavorati e prodotti finiti connesse ad attività produttive.
Infine, abbattuti del 20% i valori unitari in caso di interventi di edilizia residenziale sociale “al fine di favorire nuovi alloggi a prezzi calmierati per le fasce della popolazione a basso reddito”. (l.a.)
Nella foto Imola dall”alto (Isolapress)