Imprese e tecnici chiedono alla sindaca Sangiorgi il ritiro della variante 3 al Rue. Domani un incontro in municipio
E’ in programma per domani pomeriggio, venerdì 6 settembre, in municipio, un incontro convocato dalla sindaca Manuela Sangiorgi per discutere della contestata variante n. 3 al Rue. Il vertice, oltre alla sindaca e all’ingegnere Fulvio Bartoli del Comune, prevede anche la presenza dell”assessora allo Sviluppo economico Paola Freddi, fresca di nomina in sostituzione del dimissionario Massimiliano Minorchio, e dei tecnici dell”Aite (Associazione imolese tecnici edili) che nei giorni scorsi hanno espresso in maniera sostanzialmente concorde forti critiche proprio sulla variante, chiedendone formalmente il ritiro.
Un parere negativo condiviso anche dal Tavolo delle associazioni imprenditoriali del Circondario imolese che, proprio oggi, hanno inviato anch”esse una richiesta di immediato ritiro della variante, provvedimento ritenuto «illegittimo e foriero di danno economico per le imprese e per le famiglie imolesi». «Questa variante – dichiara il presidente del Tavolo e vice presidente di Confartigianato, Gianfranco Montanari -, è stata decisa dall’Amministrazione comunale senza alcuna partecipazione dei tecnici e delle imprese che a Imola operano nel settore edilizio e urbanistico, i quali avrebbero potuto certamente contribuire evidenziando le forti criticità di un provvedimento che, oltre a creare un notevole danno alle imprese e ai privati proprietari di terreni, ha anche ricevuto un parere totalmente negativo da parte del Dipartimento di Sanità pubblica locale di Imola, il quale ha evidenziato che le caratteristiche richieste per i locali accessori nel nuovo testo della Variante adottata risultano fortemente limitative, in quanto non prevedono un corretto e naturale ricambio d’aria naturale o meccanico e pertanto determinano evidenti e inammissibili condizioni di insalubrità».
Queste le motivazioni alla base della richiesta, conclusa con tanto di minaccia di ricorso per vie legali dato che, che in questi mesi, come sottolinea lo stesso Montanari, gli imprenditori hanno chiesto invano di essere ricevuti dall’Amministrazione per esprimere le loro forti perplessità. La variante, se adottata, porterebbe, osserva ancora il Tavolo, a creare le condizioni per «un’immediata svalutazione degli immobili da mettere sul mercato, poiché le pertinenze perderebbero gran parte della loro utilità» e una «forte penalizzazione per le piccole e medie imprese edili, nonché per i cittadini in procinto di acquistare una nuova casa o proprietari di lotti da vendere o sviluppare personalmente».
Una posizione condivisa dall’Aite, l’associazione che riunisce a livello circondariale circa 270 ingegneri, architetti, agronomi, geometri, periti industriali, periti agrari e geologi. Il presidente Giovanni Baruzzi, ingegnere e architetto di lungo corso, autore di numerosi progetti per Imola, tra cui la Pedagna, il centro Leonardo, il primo tratto dell’asse attrezzato, in un’intervista pubblicata sul «sabato sera» in edicola da oggi, spiega: «La variante in questione riguarda l’edilizia residenziale, in particolare i cosiddetti locali accessori: cantine, lavanderie e soffitte. Secondo il nuovo testo, questi locali non devono avere impianti di climatizzazione, impianti tv, citofono o videocitofono. Le lavanderie non possono più essere dotate di servizi igienici; le cantine devono essere ricavate in un unico ambiente, quindi non si potranno più fare divisori, utili ad esempio per una dispensa o per uno spazio dedicato alla raccolta differenziata, oggigiorno necessario. Indipendentemente dalla loroampiezza, poi, questi locali devono avere un’unica finestra: in cantine e lavanderie non deve essere superiorea 1,5 metri quadri, mentre nelle soffitte non deve superare i 60 centimetri quadrati. Non vi passa nemmeno l’antennista».
Tanta l’attesa, dunque, per l’incontro in municipio di domani, anche alla luce della cauta disponibilità espressa dalla sindaca stessa ieri, in occasione della presentazione alla stampa dell”assessora Freddi. Sangiorgi ha ammesso: “Sono emerse delle criticità. Si può pensare di modificare la delibera nei punti sottolineati da Aite e Ausl. Terremo conto di tutto”. (r.cr.)
Su «sabato sera» del 5 settembre tutta l”intera intervista al presidente dell”Aite Giovanni Baruzzi
Nelle foto il presidente di Aite, Giovanni Baruzzi (a sinistra) e il presidente del Tavolo delle imprese del Circondario imolese Gianfranco Montanari