Fabio Mundadori ripropone il noir «Occhi viola» in versione ampliata per la collana Zero di Bacchilega editore
C’è un bambino, che con la curiosità e l’ingenuità tipica della sua età, dà il via ad una valanga di eventi che squarceranno una lunga storia criminale. C’è una donna, forse carnefice forse vittima, che si rivelerà molto diversa da come appare inizialmente. C’è un commissario, un po’ cinico un po’ stanco, molto caparbio. Ci sono il mistero e la fantasia, delitti che risalgono al passato, intrecci criminali, paura, dolore, soprusi, lotta e speranza. «Occhi Viola» è il romanzo di Fabio Mundadori pubblicato da Bacchilega editore nella sua collana Zero dedicata alle storie noir, di cui lo stesso Mundadori è curatore.
Per «Occhi Viola», questa non è la prima uscita (dato che era stata pubblicato nel 2012 da Ego Edizioni), ma una nuova edizione ampiamente rivista. «Ripubblicarlo in una versione più ampia era un progetto che avevo in mente da tempo – spiega l’autore -. Un’idea che mi era venuta anche grazie a un suggerimento di Andrea G. Pinketts, a cui purtroppo non ho fatto in tempo a mostrarlo (lo scrittore è morto a fine dicembre 2018, Nda)».
«Occhi Viola» è, inevitabilmente, legato al commissario Luca Sammarchi, che tiene le fila dell’indagine su un caso di omicidio.
«Quando l’ho creato, volevo un personaggio che rimanesse nella mente dei lettori e quindi che potesse avere le caratteristiche di un personaggio seriale. E comunque non il classico supereroe. È cresciuto un po’ alla volta, senza ragionare a tavolino, ma di storia in storia. È apparso in un racconto, Notti di luna iena, conun nome diverso, poi in un altro racconto, quindi in «Occhi Viola» nel 2009 poi trasformato in romanzo breve nel 2012. In «Dove scorre il male» edito da Damster ha preso la sua forma definitiva. E adesso ritorna col primo romanzo,in versione ampliata e riveduta nella collana Zero di Bacchilega editore. È un personaggio a cui sono molto affezionato».
Quello che hai amato di più?
«Il commissario è un tramite per sviluppare la storia ma il personaggio principale, quello che ho amato di più, è Viola… la Viola centrale nella storia (e qui nonapprofondiamo volutamente, per non fare spoiler, Nda). I personaggi femminili sono interessanti da raccontare, un po’ per una sfida genetica – ride -, un po’perché in un giallo si dà ancora per scontato che la donna sia la parte più debole mentre è bello mostrare come è vero il contrario e farle fare cose complicate». (ste.f.)
Nella foto di Manuel Scrima lo scrittore Fabio Mundadori