Crisi della frutticoltura, la Cia di Imola promuove una mobilitazione unitaria per affrontare la situazione
Una grande mobilitazione unitaria per contrastare la crisi della frutticoltura. E’ l’obiettivo della Cia di Imola che nei giorni scorsi ha promosso un incontro con i frutticoltori del territorio per fare il punto sui temi caldi del settore (i cali produttivi, le quotazioni della frutta troppo basse) e mettere a punto le strategie mettere in atto per far fronte alla situazione. Nell’occasione, si è parlato di un necessario sforzo comune tra tutte le associazioni agricole per rilanciare il settore, partendo dall’impegno congiunto di produttori, sindacati e amministratori locali per chiedere alla Regione Emilia-Romagna un sostegno immediato al comparto.
«Tutti i produttori – afferma Giordano Zambrini, presidente di Cia Imola – sanno benissimo che così non si può continuare, che la nostra frutticoltura è a rischio così come le nostre aziende e un intero sistema economico-produttivo. Le difficoltà, come hanno specificato gli agricoltori presenti, sono legate al contrasto delle patologie della frutta provocata da cimice asiatica e insetti ancora “sconosciuti”, dai cambiamenti del clima ma anche da prezzi non remunerativi, difficoltà di commercializzazione e di aggregazione. Questi problemi persistono da diverso tempo, ma sono diventati davvero insostenibili in un’annata come questa, quando praticamente nessun prodotto è in grado di portare un reddito alle aziende agricole».
«Se gli agricoltori smettono di produrre, perché farlo significa lavorare in perdita, non sono solo loro a rimetterci, ma l’intera economia del territorio, visto che le aziende agricole smetteranno di impiegare forza lavoro stagionale e anche di immettere sul mercato prodotti “made in Italy” di qualità – prosegue Zambrini -. Quindi è tutta la società, composta da lavoratori in agricoltura, famiglie e consumatori, che si troverà in difficoltà insieme a noi. Ecco perché la crisi della nostra agricoltura deve diventare un problema economico e sociale condiviso, anche dagli amministratori del Circondario, dal sindaco della Città metropolitana e dai sindacati agricoli. A loro invieremo in questi giorni una lettera per spiegare la situazione e chiedere che ci sostengano a livello regionale per chiedere contributi straordinari per i frutticoltori più colpiti dalla crisi».
Intanto, la Cia sottolinea l’apprezzamento per l’impegno dell’assessore regionale Simona Caselli, che si è impegnata, aggiungere il presidente, «a stanziare 250.000 euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati e sgravi fiscali e contributivi destinate alle aziende colpite da cimice asiatica e si è impegnata a portare il problema all’attenzione del nuovo Governo che si formerà e dell’Europa». «Si tratta sicuramente di un primo passo a sostegno del reddito per le aziende – sostiene Zambrini – ma non basta, perché serve soprattutto un sostegno diretto, liquidità a fondo perduto, per superare questo anno difficilissimo e ripartire. Naturalmente sono utili anche azioni indirette come la sospensione dei mutui che alcuni istituti bancari imolesi hanno già garantito».
Tornando all’assemblea dei produttori, tra gli argomenti affrontati inevitabilmente c’è stato quello dei parassiti e delle patologie più gravi che affliggono la frutticoltura, a partire dalla cimice asiatica, per affrontare i quali la richiesta è aumentare la ricerca che dovrà essere, conclude Zambrini, «pubblica e super partes». «Stiamo pensando – conclude il presidente della Cia Imola – a una vera e propria mobilitazione, organizzata insieme ai produttori di altre province della nostra regione e di altre regioni colpite dalla crisi, per dare un segnale forte a tutti i livelli, dalle istituzioni ai consumatori». (r.cr.)
Nella foto il presidente della Cia Imola Giordano Zambrini