Cimice asiatica, la Regione Emilia-Romagna convoca un tavolo con associazioni agricole e consorzi dei produttori
Si svolgerà domani mercoledì 28 agosto a Bologna il vertice convocato dalla Regione Emilia Romagna per studiare le misure più efficaci per combattere la cimice asiatica, al quale sono state invitate le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli. L”assessore regionale all”Agricoltura, Simona Caselli, dichiara in proposito: «Siamo assolutamente consapevoli dell”impatto negativo sulle coltivazioni della cimice asiatica. Al vertice valuteremo e adotteremo le misure più efficaci per sostenere un comparto come quello agricolo, fondamentale per l”economia regionale».
Il tavolo era già stato convocato quando, nei giorni scorsi, è arrivato l”ennesimo allarme da parte di Coldiretti Emilia Romagna, che ha denunciato la situazione particolarmente difficile proprio nella nostra regione, dove i danni alle produzioni causati dal parassita, in particolare alle pere ma non solo, hanno compromesso dal 40 al 100% della produzioni. «Da un lato è necessario accelerare il più possibile i lanci degli insetti antagonisti – sostiene l”associazione -, ma dall”altro è importante che le istituzioni non facciano mancare il loro apporto con risorse economiche da mettere in campo a sostegno del mondo agricolo. Il settore frutticolo dell”Emilia Romagna è a rischio: chiediamo a tutte le istituzioni competenti di mettere subito in campo soluzioni che vadano a prevenire e risarcire i danni alle aziende agricole».
Alla Regione, Coldiretti chiede poi di attivare, come già avvenuto in passato per altre emergenze, «una serie di interventi finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito delle imprese, attraverso convenzioni con le banche, l”intervento dei Consorzi Fidi, la sospensione di mutui, pagamenti, tasse, contributi per compensare e non appesantire il bilancio delle aziende gravato dalle spese colturali sostenute per una produzione che rischia di venire azzerata e di non produrre quindi alcun reddito».
La “cimice marmorata asiatica”, nota semplicemente come cimice asiatica, arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché depone le uova almeno due volte all”anno, con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. «La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali nel nostro paese – spiega ancora la Coldiretti – è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. La lotta in campagna per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell’insetto alieno è dunque importante proseguire a marcia spedita con la ricerca». (r.cr.)
Sull”argomento leggi anche gli articoli del 23 luglio e del 30 luglio.
La foto è tratta dal sito della Regione Emilia-Romagna