Ufficiali le dimissioni di Massimiliano Minorchio, la sindaca: «Già avviato l”iter per la sostituzione dell”assessore»
Ora è ufficiale: si è dimesso l”assessore Massimiliano Minorchio. Come anticipato qualche giorno fa anche da «sabatosera.it» (leggi qui), l”ormai ex membro della giunta imolese ha rimesso il corposo pacchetto di deleghe dello Sviluppo sostenibile del territorio (pianificazione territoriale, urbanistica, edilizia, toponomastica, lavori pubblici, smart city, Osservanza, mobilità sostenibile, innovazione tecnologica, patrimonio) nelle mani della sindaca Manuela Sangiorgi. Complessivamente, da luglio 2018, ben cinque assessori hanno abbandonato la giunta imolese: Ezio Roi, Ina Dhimgjini, Maurizio Lelli, Rosa Lucente e ora Massimiliano Minorchio.
«Motivi personali» è la spiegazione alla decisione presa addotta da Minorchio, che subito viene raggiunto dai ringraziamenti di rito della prima cittadina «per il tempo e la professionalità profusi a servizio del Comune di Imola». La stessa sindaca poi, precisando che fino alla nomina di un nuovo assessore le deleghe e le relative attività politico-amministrative faranno capo a lei, assicura di avere già «avviato l”iter di sostituzione dell”assessore uscente, nella ferma volontà di salvaguardare la continuità dell”operato tematico e di garantire le massime competenze ad un ruolo per il quale si stanno riscontrando, positivamente, numerose spontanee candidature di professionisti del settore».
Non si sono fatte attendere, naturalmente, le prime dichiarazioni politiche di commento alle dimissioni odierne. Il segretario del Partito Democratico Marco Panieri ironizza sull”operato di Minorchio che, scrive, «doveva essere il profilo delle competenze, il profilo tecnico per una giunta che mirava al cambiamento. Tantissime le scivolate: inventore della “bretellina”, poi accantonata; i lavori partiti oggi, tra l”imbarazzo, per spostare le righe per far posto ad una corsia in più almeno sulla carta; sostenitore di un regolamento edilizio che ha creato non pochi malumori nel mondo dei tecnici e dei professionisti; la famigerata variante 3 al Rue, tanto avversata in particolare sul limite delle cantine, tavernette e mansarde». Ma Panieri si preoccupa per il pieno di deleghe della sindaca definito «pura follia» e per Imola «mai come in questo momento sola, isolata dalle reti regionali e nazionali, senza un briciolo di prospettive certe. Crediamo che per il bene di tutta la nostra comunità e per dovere di trasparenza i nostri concittadini debbano avere il diritto di capire cosa sta succedendo in giunta». «Imola – aggiunge Panieri – non può rimanere stritolata tra dissidi politici interni ai 5 stelle».
Dal canto suo il consigliere comunale della Lega, Daniele Marchetti, ritiene che, viste le importanti partite che l”ormai ex assessore Minorchio sta seguendo, dalla realizzazione della “bretella” al nuovo ponte sul Santerno, «la prima cittadina debba assolutamente dare qualche rassicurazione alla città». «Sia chiaro – prosegue Marchetti – non mi dispero per il suo addio, visto che, con o senza Minorchio, il mio giudizio su questa amministrazione era e resta negativo, è chiaro però che questa uscita di scena rischia di azzerare quel poco che è stato fatto sulle opere da realizzare o completare sul nostro territorio. La “bretella” e il nuovo ponte sul Santerno che fine faranno? La maggioranza a questo punto bloccherà tutto oppure no? Il sindaco rassicuri la città».
Da sinistra (e da fuori Consiglio comunale) si fanno sentire con una nota congiunta anche Comitato Politikattiva, Rifondazione Comunista, Partito Comunista italiano e Demos 19. Questa in sintesi la posizione sull”argomento: «Il cambiamento tanto sbandierato in campagna elettorale si è tradotto solo nel puro cambiamento dei componenti della giunta. Così facendo non si riesce a dare alcuna continuità ai progetti per la città di Imola. Imola, dobbiamo saperlo e ribadirlo, merita decisamente di meglio. Chiediamo a tutti coloro che nutrono o hanno tradizioni e valori di sinistra di lavorare organicamente insieme per vigilare sull”operato della maggioranza grillina e tentare di promuovere la partecipazione delle cittadine e dei cittadini interessati ad un vero buon governo e alla crescita economica e sociale della città». (mi.ta.)
Nella foto un”immagine che sembra “preistorica” ma che risale al luglio 2018: la giunta appena nominata dalla neo sindaca Manuela Sangiorgi (nell”immagine manca Ezio Roi, il primo assessore dimessosi dopo cinque mesi)