Calcio serie C, l”ottimismo del presidente dell”Imolese Spagnoli: «Più certezze di un anno fa»
Per chi nutrisse dei dubbi su quali pensieri gli stiano passando per la testa a poco più di due settimane dall’inizio del campionato, ecco a voi un Lorenzo Spagnoli più pimpante che mai e disponibile a parlare di tutto. Il presidente ha idee molto chiare sul presente e sul futuro dell’Imolese, ma soprattutto sul ruolo che deve (e dovrà) continuare ad avere nel calcio professionistico. E’ lui a invitare tutti a pensare positivo. E allora cominciamo da questa seconda stagione in serie C dell’Imolese, già partita ufficialmente (e bene) domenica scorsa nella Tim Cup, con la qualificazione al secondo turno a spese della Sambenedettese dove i rossoblù sfideranno questa sera (ore 20.45) in trasferta la Juve Stabia.
Riflessioni e aspettative?
«Siamo una squadra in gran parte nuova – ha detto Spagno -. E questo perché abbiamo fatto troppo bene l’anno scorso, dando delle opportunità importanti a giocatori e ad alcuni uomini dello staff tecnico come Spighi e Bertaccini (rispettivamente preparatore atletico e allenatore dei portieri, andati al Venezia di Alessio Dionisi e al Trapani di Francesco Baldini, nda). L’Imolese adesso è questa. Deve fare scouting e valorizzare il più possibile i componenti della rosa. In squadra ora ci sono tanti ragazzi di qualità e di prospettiva, alcuni già convocati in Nazionale, e con loro bisogna avere pazienza e lavorare con cura. Siamo contenti e fiduciosi, perché stiamo mettendo assieme il giusto mix fra elementi giovani ed esperti. La difesa per quattro quinti è quella dello scorso anno. In più abbiamo ancora Belcastro, che è il punto di riferimento nel rombo di centrocampo». Oltre all’allenatore, la squadra è completamente rinnovata dalla cintola in su.
Quali rischi comportano cambiamenti così radicali?
«Quello di non essere pronti subito. Ma tante altre squadre avranno lo stesso problema. Per fortuna abbiamo dei ragazzi che conoscono il calcio di Coppitelli, come D’Alena e Marcucci, quindi per loro sarà più semplice adattarsi al modo di giocare e a dare un’identità precisa al centrocampo. C’è da impegnarsi, perché qualcuno viene da mesi di inattività come Garattoni e lo stesso D’Alena, quindi dobbiamo avere lucidità, freddezza e pazienza. Se c’è da aspettare dobbiamo farlo, perché sono profili che da un momento all’altro esploderanno».
L’importante è giocare bene poi possibilmente vincere!!!!!