L”albana made in Imola è la migliore di Romagna, premiati a Faenza i vini di Monticino Rosso e Tre Monti
L’albana made in Imola è la migliore di Romagna. L’hanno stabilito sia una giuria tecnica sia il pubblico nel corso della selezione organizzata dall’Ente tutela vini di Romagna. Due i riconoscimenti che erano da assegnare: l’Albana Dèi, ai migliori albana di Romagna Docg di tipologia secco e L’Indigeno del Cuore. La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi a Casa Spadoni, a Faenza. Ebbene, la giuria tecnica ha fatto salire sui gradini più alti del podio due vini imolesi: il Codronchio 2016 di Monticino Rosso, seguito dal Vitalba 2018 di Tre Monti; terzo, Nora 2018 del Podere Baratta di Bertinoro.
Mentre il giudizio popolare ha assegnato la vittoria al Vitalba 2018 di Tre Monti, seguito dal Codronchio 2016 di Monticino Rosso, confermando al terzo posto il Nora 2018 di Podere Baratta. La selezione per giungere all’assegnazione dei riconoscimenti ha previsto due fasi. Nella prima fase la giuria tecnica (composta da critici delle principali guide di settore, esperti enogastronomici, sommelier professionisti e commerciali enologici) ha degustato alla cieca i vini in concorso determinando la classifica dell’Albana Dèi e selezionando i vini finalisti. Questi ultimi, poi, hanno affrontato il giudizio del pubblico, che li ha degustati e votati nel corso di quattro appuntamenti «di piazza» itineranti, che si sono svolti in giugno a Faenza, Bertinoro, Oriolo e Dozza, per determinare la classifica de L’Indigeno del Cuore.
«Al di là della soddisfazione personale per la vittoria nella sezione “L’indigeno del Cuore” con la Vitalba 2018, che bissa il successo ottenuto lo scorso anno con la Vitalba 2017, quello che mi preme sottolineare è l’altissimo livello dell’albana prodotta nel territorio del Comune di Imola», tiene a sottolineare David Navacchia, che con il fratello Vittorio ed il padre Sergio guida la cantina Tre Monti di Imola. «Vorrei ricordare infatti anche il successo di “Codronchio” 2016 di Monticino Rosso e la presenza fra le sette albana finaliste anche di “Mezzelune” 2017 dell’azienda Ca’ dei Quattro Archi,sempre di Imola», aggiunge David Navacchia.
A crescere, in sostanza, è tutto il territorio imolese, che è in grado di conquistare la ribalta e di superare territori d’elezione come Bertinoro e Predappio, diventando un punto di riferimento a livello di tutta la Romagna. Ma a vincere è anche una filosofia del produrre vino da un vitigno ben radicato in terra imolese, l’albana appunto. «Un’albana – spiega David Navacchia – prodotta secondo la tradizione, con la macerazione sulle bucce, che dà colori caldi,in alternativa, per non dire in contrasto, con una nouvelle vague che vuole un’albana meno intensa e più fresca».
Nella foto la cerimonia di premiazione con gli organizzatori e i vincitori dei due concorsi che l”Ente tutela vini di Romagna dedica ogni anno all”Albana di Romagna Docg