ConAmi, è ancora scontro. Malpezzi diffida il Cda e dice: “Dubbi sul futuro”. Sangiorgi attacca: “Fatto quanto chiesto”. Garofalo si appella ai soci
L”assemblea urgente del ConAmi, chiesta dal sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, e da altri sette sindaci-soci su 23, compresi Castel San Pietro e Medicina, Casalfiumanese e Borgo Tossignano, è terminata più o meno come previsto. La richiesta era la revoca del Cda in carica, mentre la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi nella sua veste di presidente, ci aveva aggiunto al contrario la nomina dei consiglieri mancanti alla cinquina esistente per surrogare le due defezioni e rendere completo davvero il Consiglio di amministrazione nominato in solitaria il 19 giugno.
Ma per l”ennesima volta tutto si è arenato in una forzatura di forma e sostanza (portare al voto la revoca del Cda) dove invece i sindaci volevano semplicemente avviare una discussione per arrivare ad un nuovo Cda condiviso. «La Sangiorgi ha cercato di sottoporre ai sindaci presenti una proposta di revoca ben sapendo che sarebbe poi stata respinta con il suo unico voto contrario» ha dichiarato Malpezzi. «Non è vero – ha ribattuto Sangiorgi –. La sottoscritta ha messo ai voti esattamente quanto richiesto». E per evitare ulteriori incomprensioni, per il futuro propone di «rendere le assemblee del ConAmi pubbliche». Da notare che nell”odg Sangiorgi aveva inserito anche l”adozione di una delibera per il ritiro del progetto di ampliamento della discarica Tre Monti. E se su questo non ci sono stati problemi con un voto unanime.
Il sindaco Giovanni Malpezzi, dall’alto dei quasi 60 mila abitanti di Faenza, secondo comune del ConAmi dopo Imola che ne ha appena 10 mila in più, sintetizza così il nocciolo del problema: «Tutti i sindaci si sentono defraudati del loro ruolo istituzionale perchè se per l’Assemblea del ConAmi vale il giochino della seconda convocazione (cioè il ricorso all’articolo 2369 del codice civile fatto da Sangiorgi per la nomina del Cda, ndr) allora possiamo starcene a casa e Imola decide da sola». La stessa cosa si teme se il Consorzio Ami cambiasse lo statuto e venisse equiparato ad una Spa, una partecipata, dove conta solo la maggioranza delle quote. E parliamo di un “forziere” che gestisce un patrimonio di circa 300 milioni di reti e impianti (acqua, luce, gas) di 23 Comuni su tre province (Ravenna, Bologna, Firenze), che garantisce milioni di investimenti e pure circa 10 milioni di utili all’anno da ripartire tra i Comuni per i cittadini. Malpezzi avverte «La relazione della società di revisione, stante la situazione, nutre dei dubbi significativi sul proseguimento del ConAmi nel medio-lungo periodo. E” di questo che dovremmo parlare».
Ma quali conseguenze concrete ci sarebbero se il ConAmi fosse considerato una Spa, un’azienda seppur pubblica?
«Conseguenze gravissime per l’affidamento dei servizi idrico e ambientale. Già, la sindaca ha portato in Assemblea solo temi che riguardano Imola e io mi sono stancato, ci sono anche gli altri. Abbiamo (per ora Faenza, Medicina e Castello, ndr) inviato una diffida al Cda: se adotta atti per cui ci sono impegni di spesa in carico al ConAmi se ne assumeranno la responsabilità».
L’accusa della maggioranza 5Stelle del Comune di Imola è che lo state facendo solo per «le poltrone».
«E’ la loro lettura politica. Ma la governance del Consorzio non può essere gestita unilateralmente da un solo Comune, altrimenti gli altri 22 non contano nulla».
Il difficile compito del mediatore sta toccando al presidente del Cda, Andrea Garofalo. Difficile anche perché sul suo capo pesa il non riconoscimento e la diffida inviata da Faenza, Medicina e Castello (ad assumere atti che comportano impegni di spesa). «Mi appello a tutti i soci affinché, aldilà di ogni visione politica, futura pronuncia del Tar (sulla legittimità dell’attuale Consiglio di amministrazione, ndr) o decisione della stessa assemblea in merito alla nomina del Cda del consorzio, continuino a prevalere le importanti finalità d’indirizzo dell’operatività dell’ente rivolte al territorio ed alla collettività. Fino a quando questo Consiglio di amministrazione sarà in carica lavorerà per concretizzare tali fini che rappresentano l’unica risposta alle esigenze del consorzio e dei territori da esso serviti. Andiamo avanti, insieme, ad operare nell’interesse dei cittadini». (r.cr.)
L”intervista completa al sindaco Giovanni Malpezzi e altri particolari sul “Sabato sera” dell”1 agosto
Nella foto Giovanni Malpezzi, Manuela Sangiorgi e Andrea Garofalo