Segnali incoraggianti dall”Ambulatorio di continuità, meno codici bianchi e verdi in Pronto soccorso
Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl, definisce «incoraggianti» i risultati di questo primo anno di attività dell’Ambulatorio di continuità assistenziale diurna di Imola estesa anche ai residenti di Mordano. Si trova nella palazzina di fronte alla sala prelievi dell’ospedale vecchio; è operativo dalle ore 12 alle 17 nei giorni feriali e dalle ore 8 alle 20 nei prefestivi e nei festivi, i medici di famiglia del territorio garantiscono l’attività a rotazione nei feriali e nelle mattine del sabato e prefestivi, negli altri orari ci sono i medici di continuità assistenziale (le ex guardie mediche). «Non c’è stato uno svuotamento del Pronto soccorso ma abbiamo invertito il trend di costante crescita dei codici bianchi e verdi che, anzi, tendono un po’ a diminuire: 36.862 nel 2017 e 36.804 nel 2018 – dettaglia Rossi -, mentre nel 2019, secondo i dati del primo quadrimestre, dovremmo attestarci sui 36.000». L’Ambulatorio rappresenta l’embrione della Casa della salute di Imola della quale si parla oramai da qualche anno e che, nei piani dell’Ausl, affiancherà quelle di Castel San Pietro, Medicina e della Vallata a Borgo.
«Oggi abbiamo una media di quindici accessi giornalieri e più del doppio il sabato e nei prefestivi, nel periodo influenzale sono anche di più – dice Danilo Pasotti, medico di famiglia e uno dei due coordinatori dell’Ambulatorio –. Il problema è che l”Ambulatorio è nato in sostituzione di un normale ambulatorio di medicina generale. Le persone di solito vengono per certificazioni di malattia, tonsilliti, dolori per i quali non vogliono aspettare l’apertura dell’ambulatorio del proprio medico. Ma se vogliamo davvero ridurre i codici bianchi e verdi in Pronto soccorso occorre prevedere la diagnostica, dobbiamo trovarci a metà strada». (l.a.)
Altri particolari sul “sabato sera” del 25 luglio.
Nella foto Danilo Pasotti e Andrea Rossi