Nuova sede per MyAppFree, la star-up imolese diventata società per azioni che lavora con Sony
Nel 2015 MyAppFree nasce come start-up innovativa con l’idea di creare un network commerciale che fa trovare ad ogni utente le giuste applicazioni per il proprio cellulare a prezzi scontati o gratuiti. Un anno dopo l’inserimento nell’incubatore di Innovami e la vittoria del concorso «Una Nuova Idea di Impresa». Nel giugno di quest’anno la trasformazione in società per azioni (spa), capitale sociale di partenza 50 mila euro. Un bel traguardo per i tre soci Riccardo Fuzzi, tecnico informatico, Massimo Caroli, ingegnere informatico, e Alessandro Del Grano, esperto in marketing e pubblicità. Tutti e tre under 30, per una discovery network per applicazioni, come si legge sul sito dell’azienda, specializzata nel mobile advertising e marketing, pubblicità su smartphone e tablet. «Questo cambio di passo ci apre ancora di più le porte verso l’estero e ci permette di consolidare rapporti con entità più grandi» motiva Fuzzi che aggiunge «noi promuoviamo le applicazioni e avevamo creato una nostra app per farlo, ora ci siamo evoluti in modo che il modello di business sia più sostenibile».
Un cambio di passo rapidissimo anche nel fatturato visto che «nel 2017 era di 400 mila euro, un anno fa già di 1 milione di euro. A giugno 2019 abbiamo pareggiato il 2018 e puntiamo per fine anno di raggiungere tra i 2 milioni e i 2 milioni e mezzo di euro» analizza Caroli. Numeri di tutto rispetto con l’ipotesi pure di «arrivare alla quotazione in borsa nel giro di un quinquennio. E non siamo una start-up nata magari da un ex manager Microsoft» rivendicano con orgoglio. Ma in pratica di cosa si occupa MyAppFree? «Siamo un network pubblicitario orientato sulle app per brand che vogliono acquisire nuovi utenti. In pratica una piattaforma che si pone al centro tra domanda e offerta, mettiamo in comunicazione gli inserzionisti che vogliono promuovere un’app e i loro contenuti, i canali, gli editor che forniscono spazi pubblicitari al nostro network e gli utenti che vogliono scoprire nuove applicazioni per il loro smartphone. Per il servizio teniamo una commissione. La differenza rispetto ad altri come Google ads è che loro sono orientati ad un mercato ad impression mentre noi a performance». Tradotto, non basta che un utente «veda» qualcosa ma che effettivamente compia un’azione, in generale lo scaricamento dell’app.
MyAppFree significa oggi una decina di persone, ma vista la crescita rapida e costante «siamo alla ricerca di nuovi collaboratori, pensiamo a quattro persone in più per quest’anno» sottolinea Caroli. Accanto al team sviluppatori, per il quale cercano competenze da programmatore, ci sono gli account e sales manager per i quali non sono richieste lauree in ingegneria o esperienze particolari. «Non esistono scuole che insegnino il nostro lavoro. Le persone le possiamo formare qui» dice Caroli, che fa intendere come i requisiti necessari siano piuttosto «generiche capacità digitali, voglia di fare, ottima conoscenza dell’inglese. Tra i clienti ci sono colossi internazionali «come McDonald’s e Sony» si lasciano scappare i due fondatori. Il rapporto con Sony è iniziato tre anni fa attraverso la sede svedese del gruppo, poi il dialogo è diventato di partnership con la casa madre giapponese. «Tutto è nato un po’ per caso durante un evento, erano interessati alla nostra idea della app of the day (app del giorno). (d.b.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 18 luglio.
Nella foto: i tre soci di MyAppFree. Da sinistra Massimo Caroli, Riccardo Fuzzi ed Alessandro Del Grano