Tennis, il bilancio di Narducci dopo gli Internazionali di Imola: «Dal Comune solo parole»
Stefania Rubini ha dominato la 16ª edizione degli Internazionali. La 27enne bolognese,ora numero 346 della classificamondiale, ha bissato il successo ottenuto lo scorso anno sui campidel Tozzona Tennis Park battendo in finale un’altra giocatrice italiana,Claudia Giovine, con un punteggio eloquente (6-3, 6-3) che rispecchia l’andamento di tutta la settimana. «Sul piano tecnico il torneo èstato di buon livello – commenta Massimiliano Narducci – anche se la Rubini l’ha dominato in lungo e in largo. Su questi campi è difficilmente battibile, d’altronde lei è una giocatrice molto forte, che sarebbe stabilmente tra le prime 200 se non fosse vittima di troppi infortuni. Tra le altre ragazze mi è piaciuta molto Lucia Bronzetti, una giovane tennista interessante che speriamo si faccia notare nel panorama del tennis femminile al momento un po’ depresso. Unica nota negativa l’atteggiamento dell’Itf: ci dovrebbero essere solo tre tornei in Europa ogni settimana, invece se ne sono svolti 5 (7 alivello mondiale), ed è ovvio che le migliori giocatrici si sparpaglino».
Un bilancio da organizzatore?
«La macchina è ormai rodata e anche se guidarla è sempre una faticaccia, posso dire che tutto è andato bene, anche e soprattutto grazie al cuore di tutti i volontari che ci danno una mano, dai giudici di linea, ai raccattapalle fino alle signore che sfornano 140 pasti al giorno. Se il torneo va bene lo dobbiamo a loro, e alla grande armonia che si crea nel gruppo durante queste faticosissime giornate, certo non aiutate dal caldo sempre più opprimente. A volte penso che la forza per andare avanti venga proprio dal rapporto fantastico che si è creato tra noi. Ci sono una vera unità d’intenti, una sinergia, una passione incredibili: qui alla Tozzona tutti insieme viviamo una realtà vera che si frappone totalmente a quella virtuale ormai troppo diffusa. Perché, al contrario, se dovessi valutare solo la risposta esterna, e non dico del pubblico perché quello è stato fantastico anche quest’anno, mi verrebbe la tentazione di cambiare location».
Ce l’ha con qualcuno in particolare?
«No, mi riferisco a tutti quelli che danno per scontato un evento come questo, che invece è una vera peculiarità del nostro territorio e andrebbe protetto e coccolato. Gli sponsor sono sempre quelli, ormai fedeli ma pochi, mentre dalla nuova Amministrazione comunale mi sarei aspettato una vicinanza e un’attenzione che nei fatti sono rimaste solo parole. Imola già in passato ha perso pezzi importanti del suo sport di vertice e sarebbe un delitto che non capisse che sono questi gli eventi che, oltre a dare prestigio alla città, avvicinano i giovani allo sport. Il nostro è un bellissimo torneo, ma penso sia in stagnazione e, per fare un ulteriore salto di qualità, che sarebbe un premio per tutti quelli che si sbattono per mandarlo avanti, ci sarebbe bisogno di più supporto. Spero che ci sia una risposta in futuro, perché sentirsi dire solo grazie potrebbe non bastare più».
Chiuso il torneo femminile, questa sera (ore 17) è in programma la finale di quello maschile «Race to Mef Challenger» tra Alessandro Ragazzi e Luca Pancaldi. (m.b.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 25 luglio.
Nella foto: da sinistra la vincitrice Stefania Rubini, Francesco Moser a cui è stato consegnato il Premio «Dadina», l”altra finalista Claudia Giovine e Massimiliano Narducci