«Rubrica salute», poche e semplici regole per praticare gli sport estivi
Estate. Giornate più lunghe, vestiti più leggeri, la sera si può cenare o godersi uno spettacolo all’aperto e il cibo, come frutta e verdura, è più saporito e salutare che mai. Inoltre, che si scelga il mare o la montagna, la stagione calda mette a disposizione un’opportunità unica anche per i più pigri: ovvero abbandonare palestre e spazi chiusi per dedicarsi alle tipiche attività all’aria aperta, approfittando del contatto con la natura per mantenersi in forma. Anche perché fare un giro sul lungomare di prima mattina dà molta più soddisfazione rispetto al tapis roulant o alla camminata nel parco nelle fredde e grigie mattine invernali. «Gli sport estivi – spiega Andrea Pizzoli, responsabile della Medicina dello sport dell’Ausl di Imola – sono un’ottima occasione anche per i più sedentari, che devono riprendere un corretto stile di vita per mantenersi in salute. E’ importante, soprattutto per chi è stato sedentario, aumentare gradualmente la durata e l’intensità dell’attività fisica praticata e non improvvisarsi, senza un adeguato apprendimento, in sport che comportano gesti atletici tecnicamente complessi, al fine di evitare malesseri e infortuni».
Ma quali sono gli sport tipicamente estivi? Cominciamo dal più semplice al quale, tra l’altro, abbiamo dedicato uno spazio apposito sulla nostra rubrica. «Camminare o correre – ricorda Pizzoli – sono ottimi strumenti di prevenzione per tante malattie e i loro effetti benefici riguardano anche l’umore e le capacità cognitive. Praticare questa attività permette di rendere più efficiente l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, migliorare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, prevenendo così obesità, diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e alcuni tumori come, ad esempio, quello della mammella e del colon. Inoltre, si rinforza l’apparato osteomuscolare prevenendo l’osteoporosi. Camminare o correre allevia inoltre l’ansietà, la tensione e contribuisce a curare la depressione». Se andiamo al mare il primo sport che ci viene in mente è, naturalmente, il nuoto. «E’ uno sport completo – precisa Pizzoli – che mette in movimento tutto il corpo, favorendo la tonicità muscolare senza sovraccaricare in maniera eccessiva le articolazioni degli arti inferiori e impegnando in maniera significativa l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio. Anche nel nuoto raccomando di procedere sempre per gradi, aumentando lo sforzo poco a poco, e di nuotare sempre in sicurezza, non allontanandosi troppo dalla riva e, possibilmente, di nuotare in compagnia, in particolare se non si è nuotatori esperti».
Dal mare alla spiaggia. «Per gli amanti del pallone – aggiunge Pizzoli – quasi tutte le spiagge italiane sono attrezzate con reti e campetti che ospitano partite di beach soccer, beach volley e beach tennis. Questi sport diventano l’occasione per svolgere un buon allenamento fisico, stimolando gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio e migliorando anche la forza, la coordinazione e l’equilibrio del corpo. Attenzione anche qui a non esagerare se non si è allenati, effettuando prima di giocare riscaldamento ed esercizi di allungamento muscolare ed evitando di giocare sotto il sole nelle ore più calde per evitare disidratazione e colpi di calore. E – aggiunge Pizzoli – proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alta protezione». Lasciamo il mare e trasferiamoci in montagna. «Andare in bicicletta – continua Pizzoli – è un’attività fisica a impatto zero, nel rispetto della natura e a stretto contatto con le sue meraviglie. Senza dimenticare i vantaggi per la salute perché anche pedalare, in particolare in montagna, migliora la funzionalità cardiocircolatoria e respiratoria, e produce i benefici effetti sul metabolismo che abbiamo già menzionato per la camminata e la corsa». Naturalmente il ciclismo in montagna non è uno sport per tutti. «La fatica è tanta e, anche in questo caso, bisogna fare molta attenzione a non esagerare, anche se, grazie alle moderne tecnologie presenti sulle biciclette (bici elettriche, rapporti leggeri), pure le salite impegnative possono essere affrontate con un dispendio energetico non eccessivo».
Piacevoli alternative alle due-ruote possono essere il trekking, il nordic walking o l’equitazione, attraverso i quali potremo scoprire tanti luoghi diversi, in tutta tranquillità e seguendo l’andatura che più preferiamo. Qualunque sia la nostra scelta sportiva estiva, ecco qualche consiglio sull’alimentazione. «E’ importante – prosegue Pizzoli – arrivare al momento dell’attività con un adeguato apporto energetico e ben idratati, ma senza avere processi digestivi in corso. L’attività dovrebbe essere svolta a non meno di 3 ore di distanza dal pasto principale e ad 1-2 ore da uno spuntino. E se l’attività supera le 2 ore, occorre alimentarsi e idratarsi adeguatamente anche nel corso dello sforzo utilizzando alimenti facilmente digeribili prevalentemente a base di carboidrati come biscotti, pane, frutti». Summa finale: «Anche per praticare gli sport estivi è bene osservare poche e semplici regole. L’attività libera e all’aria aperta, infatti, ha lati positivi e piacevoli, ma occorre allenarsi gradualmente e non esagerare mai. Ascoltiamo bene quello che ci dice il nostro corpo. E’ inoltre importante sapere che, anche se soffriamo di qualche malattia cronica e facciamo terapie, l’attività fisica ha spesso effetti positivi sul nostro stato di salute ed effetti curativi per molte patologie, purché venga effettuata seguendo i consigli del proprio medico curante e degli specialisti che ci seguono». (r.s.)
Nella foto: Andrea Pezzoli, responsabile della Medicina dello Sport dell”azienda Usl di Imola