Il 2019 “annus horribilis” per il miele, crollo della produzione a causa del maltempo di maggio
Il 2019 annus horribilis per l’apicoltura in Italia a causa delle condizioni meteorologiche, con produzione di miele fin qui pressoché azzerata in molte zone del Paese, soprattutto al nord, tanto da spingere la Cia a sollecitare l’intervento del Fondo di solidarietà nazionale per un sostegno concreto agli apicoltori che hanno subito i danni da maltempo. «Le condizioni meteorologiche particolarmente avverse che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno, molto prolungate al nord – spiega Giancarlo Naldi, direttore dell’Osservatorio nazionale miele di Castel San Pietro -, confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto che rende più intensi e frequenti gli eventi estremi, molto dannosi per l’apicoltura».
In realtà la stagione 2019 pareva voler iniziare sotto i migliori auspici, con un inverno mite e un aprile che faceva ben sperare per le fioriture. «Le temperature invernali al di sopra della media – spiega ancora Naldi – avevano portato ad un buono sviluppo delle famiglie di api che, all’uscita dall’inverno, si presentavano ben popolate, ma con poche scorte a causa della scarsa importazione nettarifera dovuta al clima siccitoso e ventoso di fine inverno». Poi è arrivato il maltempo di maggio, che ha messo in difficoltà le famiglie delle api proprio nel periodo che doveva essere di picco produttivo. Pioggia e freddo sono durati per un mese intero. «Proprio nel periodo in cui la regina ha deposto le uova e le api raccoglitrici erano pronte per uscire – racconta l’apicoltore imolese Maurizio Nenzioni -. Così gli alveari sono regrediti, la regina ha smesso di deporre, le api di uscire per cercare nutrimento e hanno attaccato il miele di scorta finché, esaurito anche quello, sono morte di fame. Naturalmente abbiamo cercato di nutrirle con acqua e zucchero e prodotti appositi, ma quando non c’è il polline è come nutrire un bambino con solo pane: a un certo punto, se mancano tutti gli altri principi nutritivi, nascono i problemi». Risultato: produzione di miele crollata e famiglie di api falcidiate. (al.gi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 18 luglio