Ritorna la “Rivolta gaya”. Corteo dalla stazione alla Rocca
Secondo appuntamento con la “Rivolta gaya” a Imola, questo pomeriggio, alle 17.30, con partenza del corteo dal piazzale della stazione ferroviaria.
«Il congresso della famiglia di Verona è stato un chiaro tentativo di matrice retrograda e integralista di ritorno all’idea di famiglia unica “naturale” ed etero – spiegano gli organizzatori –. Oggi come a Verona, respingiamo le provocazioni al mittente!». Inoltre, «l’inserimento della dicitura madre e padre sulla carta d’identità rappresenta un ulteriore attacco a tutte le famiglie ritenute non conformi – aggiungono –. Crediamo che ognuna/o abbia il diritto di scegliere come sentirsi, cosa desiderare e chi amare. Difendiamo il (nostro) diritto di autodeterminazione per tutte le soggettività Lgbtq+. Chiediamo il riconoscimento delle famiglie arcobaleno e la tutela del diritto alla genitorialità per tutte e tutti, campagne di prevenzione e sensibilizzazione contro omofobia e transfobia».
Non mancano le critiche: «Agli organizzatori dico che non rappresentano quel mondo che senza sfilate o pagliacciate cerca ogni giorno di non essere descritto come voi li volete far credere – commenta Marco Casalini, segretario cittadino della Lega –. Come l’anno scorso, assistiamo al solito becero attacco politico nei confronti della Lega, a loro dire responsabile dell’approvazione normative che favoriscono il razzismo, il lavoro nero e lo sfruttamento sessuale delle donne».
«Anche a Imola il Gay pride sembra essere una manifestazione che nulla ha a che vedere con la tutela dei diritti – aggiunge Nicolas Vacchi, vicecomissario provinciale di Forza Italia – ma serve solo a strumentalizzare ideologicamente i diritti stessi tirando in ballo fatti che nulla c’entrano e a vomitare odio a profusione su tutti coloro che non la pensano allo stesso modo». (r.cr.)
Fotografia tratta dalla pagina Facebook “Rivolta gaya Imola pride”