Circondario, i sindacati mobilitati sul personale e per i servizi dei cittadini
Ad oggi capire quanti siano i lavoratori in capo al Circondario tra dipendenti e comandati non è facile. Gli ultimi dati parlano di un centinaio a cui vanno aggiunti i circa 200 dell’Asp. «Ma è difficile saperlo dato che le relazioni sindacali sono ferme da mesi» ricorda Maurizio Serra della Fp-Cgil. Questo ovviamente con ripercussioni in tema di contrattazione integrativa «con ricadute estremamente negative sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro che del salario accessorio».
Una mancanza di dialogo che, unita ai dubbi dati dal recesso di Imola dalla gestione associata di Servizi finanziari-Economato-Controllo di gestione, e di Castello, Gastel Guelfo e Mordano dalla polizia municipale, ha convinto i sindacati di categoria, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Csa, ad indire lo stato di agitazione. Una mobilitazione che unisce i dipendenti del Circondario e quelli dei Comuni ad esso afferenti (Medicina esclusa) e dell’Asp. I sindacati minacciano lo sciopero e hanno scritto al Prefetto affinché operi per la conciliazione tra le parti. Una situazione talmente preoccupante da portare anche i confederali di Cgil, Cisl e Uil a chiedere un incontro urgente ai sindaci per capire «cosa sta accadendo e le strategie che gli eletti dai cittadini intendono mettere in campo per i prossimi anni per garantire servizi di qualità».
Poi, due giorni fa è arrivata la notizia dell’accordo per il rilancio del Circondario con la nomina della nuova Giunta, che vede come presidente la sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, e come vice il collega di Medicina, Matteo Montanari, e quella di Casalfiumanese, Beatrice Poli. Sangiorgi viene dall’esperienza maturata nel Patronato Uil, quindi conosce bene la materia sindacale. Forse le nubi si dissolveranno e ritornerà presto il sole sulla testa dei dipendenti pubblici.
Ma Mirella Collina, segretaria Cgil di Imola, va oltre e avverte: «A settembre si comincerà a discutere del progetto sulla sanità metropolitana e del distretto sociosanitario che vogliamo. Solo Imola non ha ancora presentato un progetto. E non è un problema dell’Azienda usl ma del fatto che manca la politica, i sindaci: il Comitato di distretto non è stato ancora nominato. Avevamo chiesto di potenziare l’assistenza domiciliare, è stato fatto? Con il Comune di Imola ci siamo accordati per delle risorse aggiuntive, ma non ne abbiamo più saputo nulla». (l.a.)
Altri particolari sul “sabato sera” del 18 luglio.
Nella foto la sede del Circondario in via Boccaccio a Imola