Pallamano, fumata bianca per la fusione tra Romagna Handball e Faenza
Vent’anni dopo la storica unione fra Imola e Mordano, che portò alla nascita del Romagna Handball, la settimana scorsa è arrivata alla conclusione la fusione con la Pallamano Faenza. Si apre quindi ufficialmente un nuovo capitolo della nostra pallamano, anche se già da un paio di stagioni si erano intensificati gli scambi di idee e giocatori fra le due società. A sancire la fumata bianca, a questa collaborazione già avviata, un comunicato che ha chiarito finalità e obiettivi del nuovo sodalizio. Questa unione porta infatti alla nascita di una società che si chiamerà «Pallamano Romagna» e opererà su un territorio più vasto rappresentato da 5 Comuni: vale a dire Mordano, Imola, Faenza, Lugo e Sant’Agata, in cui sarà intensificata l’opera di avviamento.
A differenza di 20 anni fa quando, con risorse diverse, si puntò soprattutto sulla prima squadra, facendo anche leva sul rientro di giocatori locali di spessore (Tabanelli prima, poi Ronchi e Barberini) adesso si parte dalla base per costruire un futuro più roseo di quello attuale. E’ quindi un progetto a lunga gittata, considerando comunque che la nuova società ha forti ambizioni per cercare di riportare il prima possibile la pallamano romagnola nella massima serie che storicamente gli appartiene, visti i risultati recenti e passati. Il presidente della società, che ovviamente avrà anche un nuovo logo e nuovi colori sociali, è Vito Sami, da anni dirigente di riferimento della Pallamano Faenza, nonché padre di Giacomo, portiere della prima squadra del Romagna da un paio di stagioni. «E’ un progetto in cui crediamo molto – ha commentato – e che mette insieme due società che già da un po’ operano insieme. Questi due anni di collaborazione sono serviti per consolidarci e confrontarci meglio, adesso i tempi sono maturi e siamo pronti a metterci in gioco». (c.a.t.)
L”articolo completo su «sabato sera» dell”11 luglio.
Nella foto: il nuovo consiglio della Pallamano Romagna. Da sinistra, Claudio Mengoli. Fabrizio Folli, Fabrizio Tassinari, Guglielmo Caudarella, il presidente Vito Sami, Matteo Nori, Matteo Farolfi, Mauro Brunori e Fabio Bianconi