L”ex calciatrice della Packcenter Imola Moira Orrù: «Le donne giocano bene? Noi lo sappiamo da tempo»
<!–td {border: 1px solid #ccc;}br {mso-data-placement:same-cell;}–>I Mondiali di calcio femminile si sono conclusi sabato scorso per l’Italia, eliminata dall’Olanda nei quarti di ? nale. Ma l’evento ha smosso l’intera nazione, con oltre 6 milioni di telespettatori davanti alla tivù. «Giocano bene, non credevo!». Lo sento ripetere continuamente in questi giorni da chiunque entri nell’argomento azzurre. Io lo so da tempo che «giocano bene» e che il calcio femminile non è una parodia di quello maschile, ma il senso comune italiano dice il contrario e così, chi conosce il mio passato da calciatrice, entra nel discorso sempre allo stesso modo: «Non credevo! Giocano bene!». Ho cominciato a giocare con i miei cuginetti nel cortile di casa, poi con la squadra dei bambini (maschi) del Ponticelli, per poi approdare, a 15 anni, nella squadra femminile, che a Imola esisteva già da tempo ma che certamente in pochi ne conoscevano l’esistenza. La fondazione del calcio femminile a Imola risale infatti al luglio del 1967, una delle prime società dell’Emilia Romagna (e d’Italia). Certamente il tempo non è passato invano e certamente all’inizio il calcio praticato dalle donne non era quello che vediamo in queste giornate mondiali in televisione.
Lo schema di gioco era molto semplice, la palla volava spesso in alto e le papere erano all’ordine del giorno, ma la velocità di miglioramento e di apprendimento è stata stupefacente. Già nel passaggio tra la serie C regionale e la serie B, nei primi anni ’90, applicavamo il fuorigioco con una precisione millimetrica e un pressing alto da paura con i difensori sempre oltre la linea del centrocampo. Tutto questo accompagnato da una preparazione atletica di prim’ordine, frutto di lunghe ore d’allenamento. Lo storico allenatore della Packcenter Imola, Tiziano Reggidori, ha sempre sostenuto che la capacità di apprendimento, l’abnegazione e lo spirito di sacri? cio delle donne che giocano a calcio non sono minimamente paragonabili alle attitudini maschili. Tutto questo è banale? Non lo credo aff atto, piuttosto tutto questo giusti? ca e dimostra gli enormi passi avanti che le calciatrici, generazione dopo generazione, hanno percorso. (m.o.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 4 luglio.
Nella foto: la Nazionale femminile di calcio. In piccolo Moira Orrù e Katia Salomoni