Donare sangue salva la vita. Da Imola la storia di Tiziana, Giacomo e dei loro quattro figli
«La storia di una bellissima famiglia, che è tale anche per merito di chi ogni giorno dona il proprio sangue». Così l’Avis di Imola esordisce nel raccontare la vicenda toccante di Giacomo e Tiziana, giovane coppia imolese, con lui donatore dal 1993. «Nel 2005, durante il parto di uno dei loro quattro figli, Tiziana ha dovuto fare i conti con una fortissima emorragia, la sua emoglobina è scesa a 4 (il valore ottimale è 12.5) e, come dice Giacomo, “Era più di là che di qua” – raccontano sempre dall’Avis cittadina –. Poi il miracolo: le vengono trasfuse quattro sacche di sangue e lei torna alla vita».
Insomma, «quattro donazioni di sangue hanno salvato Tiziana, quattro sacche di sangue hanno permesso a Caterina e Marco di avere una madre, quattro sacche di sangue hanno permesso a Giacomo di avere ancora con se la sua metà, quattro sacche di sangue hanno permesso a Tiziana e Giacomo di mettere al mondo altri due figli qualche anno dopo le trasfusioni – concludono dall’Avis –. Il sangue non può essere fabbricato: o lo si dona o si muore».
Una storia vera, resa nota dall”associazione per sensibilizzare alla donazione che fa capire davvero quanto un piccolo gesto possa significare concretamente salvare una vita. «Dio ha fatto l’impossibile grazie al possibile fatto dagli uomini», aggiunge Giacomo. «Io a 18 anni farò il donatore di sangue», ha concluso Luca che ha appena 8 anni. (r.cr.)
Nella foto Tiziana e Giacomo con due dei quattro figli (foto Avis Imola)