Il bilancio dell”attività del progetto di sostegno ai senza dimora dell”unità di strada della Croce Rossa di Imola
Quando a metà aprile la sezione imolese della Lega ha portato a gran voce all’attenzione pubblica la presenza di alcuni senzatetto accampati in stazione, non si trattava di una novità per la Croce rossa. Per tutto l’inverno la Cri di Imola ha effettuato regolari interventi di «emergenza freddo» e sostegno proprio per le persone che, in effetti, hanno eletto come giaciglio la vecchia pensilina ferroviaria dell’ex scalo merci accanto al binario ovest, nascosta alla vista solo dalla rete che separa il parcheggio delle biciclette. Sui giornali il segretario locale del Carroccio Marco Casalini si domandava se forze dell’ordine e Governo della città fossero al corrente della situazione. In realtà, dall’autunno scorso Comune di Imola, Diocesi, Caritas e Croce rossa, insieme a Fondazione Cassa di risparmio di Imola, hanno concertato e avviato un’operazione di sostegno alle persone senza fissa dimora, eseguita dalla stessa Cri che ad Imola, come in altre parti d’Italia, ha attivato l’unità di strada dedicata.
Gli interventi sono cominciati a ridosso dell’inverno scorso perché, come testimoniano i rapporti della Caritas imolese, la povertà è avanzata anche nel nostro territorio ed anche tra gli italiani ci sono persone bisognose, che spesso arrivano a non avere neppure un tetto sopra la testa. Alcune volte non lo chiedono né lo vogliono ma questo non significa che non abbiamo bisogno di aiuto. «Nel corso dei mesi abbiamo incontrato una trentina di persone con l’unità di strada – spiega Fabrizia Fiumi, presidente della sezione imolese della Cri -. Sono per lo più stranieri, alcuni in possesso di documenti regolari ed altri no, ma ci sono anche alcuni italiani».
La maggior parte dei senzatetto presenti in città gravitano nella zona della stazione ferroviaria. «Circa la metà delle persone incontrate sono stanziali a Imola» precisa Monica Agnoli, volontaria dal 2008 nonché responsabile dell’Unità di strada della Cri di Imola e dallo scorso anno responsabile della Cri Emilia Romagna per il sociale. «Durante i nostri interventi settimanali svolti in inverno, sempre concordati con le forze dell’ordine locali e il servizio Unità di strada regionale, abbiamo aiutato i senzatetto distribuendo i sacchi a pelo forniti dalla Fondazione Cassa di Risparmio, coperte, vestiti, tè e pasti caldi, gettoni per la lavanderia automatica. Inoltre abbiamo fornito assistenza sanitaria e informazioni per poter usufruire degli altri servizi presenti sul territorio come il nostro sportello sociale oppure le docce e l’asilo notturno offerti dalla Caritas».
Nel 2018 proprio la Caritas imolese ha ospitato trentaquattro persone, sei ospitate presso terzi e le rimanenti nell’asilo notturno attivato da qualche anno nella sede di via XI Febbraio dove l’attività non è quella di un semplice ostello per passare la notte, ma accoglie i senza fissa dimora disposti ad iniziare un vero e proprio percorso per rimettersi in gioco a partire dal lavoro. Sempre lo scorso anno, inoltre, sono state oltre 650 le docce erogate a chi ne ha fatto richiesta. «Nonostante quello che possono credere o dire alcuni quello dei senzatetto che stanziano ad Imola è un bisogno del territorio, non si tratta di “pendolari dei servizi” che vengono a Imola perché trovano la possibilità di un aiuto» su questo punto concordano sia la presidente Fiumi che il direttore della Caritas Luca Gabbi. «Si tratta infatti di persone che hanno vissuto o lavorato a Imola e che ora per un motivo o per l’altro sono in difficoltà – spiegano -. E la nostra missione è aiutare le persone con situazioni di vulnerabilità». (mi.mo.)
L”articolo completo e altri approfondimenti sono su «sabato sera» del 13 giugno
Nella foto l”unità di strada della Croce Rossa davanti all”ingresso della stazione di Imola