Domani la prova d”italiano dell”esame di Maturità, la polizia contro fake news e leggende metropolitane
Domani iniziano gli esami di Maturità con la tradizionale prima prova d”italiano. E la domanda che si rincorre è sempre la stessa: quali saranno le tracce? Nel frattempo il Miur ha comunicato che il tasso di ammissione dei candidati alla maturità è pari al 96,3%. Le commissioni coinvolte, invece, sono 13.161 e le classi da valutare 26.188.
In questi giorni la polizia di Stato ha avviato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai maturandi contro «Fake news, bufale e leggende metropolitane». Il rischio di imbattersi in fake news, infatti, è sempre dietro l”angolo. Dall”annuale monitoraggio realizzato da Skuola.net, per la polizia di Stato, su un campione di circa 3.000 studenti, è risultato che uno su 6 crede di poter trovare su Internet le tracce delle prove d”esame, mentre uno su 5 è convinto che la polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando (dati che sono per fortuna nettamente in ribasso rispetto agli anni scorsi).
Ovviamente il controllo della rete non avviene con queste modalità. L”unica certezza per i maturandi, invece, è che usare lo smartphone durante le prove equivale ad una sicura bocciatura. Per questo polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione «Maturità al sicuro», con l”obiettivo di evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca delle informazioni.
Tutto questo per debellare anche certe false credenze: il 42%, infatti, teme di poter essere «perquisito» dai professori di commissione e circa il 19% crede che la scuola sarà «schermata» per impedire ai cellulari di connettersi ad Internet. Fa riflettere anche il dato dell”8% dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare commissari d”esame dotati di strani dispositivi di rilevamento magnetico per i cellulari. Gran parte dei ragazzi almeno è cosciente che utilizzare il telefonino equivale all”espulsione dalle prove d”esame (92%), mentre regna l”incertezza per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per il 31% dei ragazzi, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall”esterno, mentre la prova è in pieno svolgimento. (d.b.)
Foto d”archivio