Mercatone Uno, la Regione si è attivata con Inps, Comuni e banche, per gli imolesi concordati aiuti tra Comune e sindacati
A casa, senza lavoro, senza stipendi, senza ammortizzatori sociali. Un limbo per gli oltre 1800 lavoratori del gruppo Mercatone Uno, di cui circa 200 a Bologna e provincia, un’ottantina quelli del centro direzionale imolese.
Al di là delle polemiche politiche, la situazione è complessa dal punto di vista giuridico e burocratico. Il 24 maggio il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della società milanese Shernon Holding, che nell’agosto 2018 ha acquisito i 55 punti vendita più il centro direzionale imolese (altri 13 punti vendita erano andati al gruppo Cosmo), dalla procedura di amministrazione straordinaria. Procedura avviata per decreto del ministero dello Sviluppo economico nell’aprile 2015. Il Mise oggi guidato dal vicepremier Luigi Di Mario ha già aperto un tavolo di crisi, ma per consentire il rientro nella procedura di amministrazione straordinaria, passaggio formale necessario per attivare gli ammortizzatori sociali, occorreva il via libera del tribunale di Bologna, arrivato il 7 giugno.
Nel frattempo la Regione Emilia Romagna si è attivata per cercare di andare incontro ai lavoratori, rivolgendosi all”Inps per cercare di accelerare almeno la liquidazione dei Tfr, agli istituti di credito, per vedere la possibilità di sospendere eventuali rate di mutui e prestiti (come già attuato, ad esempio, da Intesa San Paolo, che sospenderà rate di mutui e prestiti personali per un periodo fino a 12 mesi), nonché ai tanti Comuni, di sua competenza, dove hanno sede i punti vendita coinvolti. L’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, ha convocato un incontro per oggi pomeriggio con i sindaci di tutti i Comuni interessati e le organizzazioni sindacali.
Sul fronte imolese, i sindacati (Filcams-Cgil Imola, Fisascat-Cisl Area metropolitana di Bologna, Uiltucs Emilia Romagna e le strutture confederali territoriali di Cgil, Cisl e Uil) hanno siglato ieri un accordo con l’Amministrazione per una serie di agevolazioni che, ovviamente, riguardano solo i lavoratori residenti, cioè 28 secondo i dati in possesso dei sindacati. L’accordo prevede la sospensione della Tari 2019 ed un contributo compensativo per quelli che presenteranno una documentazione Isee inferiore o pari a 14.500 euro, chi non rientrerà in questi parametri, e non ha morosità pregresse, potrà chiedere una dilazione (fino a 6 mesi); per tutto questo sarà stanziato un fondo di diecimila euro che “sarà oggetto di delibera di Consiglio comunale entro la prima data utile”. Inoltre è prevista una riduzione delle rette scolastiche (refezione, nido, trasporto scolastico) sulla base dell’Isee e degli scaglioni di reddito tramite la presentazione di apposita domanda entro il 20 luglio. Comune e sindacati faranno una verifica dell’utilizzo del fondo e l’eventuale possibilità di una proroga per il 2020 se continuerà lo stato di crisi aziendale. (r.cr.)
Nella foto protesta dei lavoratori in via Molino Rosso a Imola sotto il centro direzionale Mercatone Uno lo scorso 30 maggio