Calcio serie C, il mister dell”Imolese Dionisi e le mille sirene di mercato: «Stupido non ascoltarle»
Domenica sera in tribuna al Leonardo Garilli di Piacenza c’era tutta la dirigenza del Chievo Verona, con in testa il presidente Luca Campedelli, per vedere all’opera l’Imolese di Alessio Dionisi. E se si pensa che nella partita di andata al Romeo Galli per lo stesso motivo era venuto il neo direttore sportivo, ed ex bomber, Sergio Pellissier, si intuisce che l’interesse da parte della società veronese, appena retrocessa alla serie A alla B, per il tecnico rossoblù è più che concreto. Anche se passi ufficiali pare non ne siano ancora stati fatti. «Non sono stato contattato e non ho parlato con nessuno – ha confermato l’allenatore toscano -. Per cui in questi giorni leggo e sento parlare di cose che non conosco appieno».
Fra queste anche una clausola rescissoria di 150 mila euro che scadeva sabato 1 giugno (vigilia della partita di ritorno della semifinale play-off a Piacenza) e che poteva essere esercitata solo da società di serie A e B. Il termine scaduto non significa che Dionisi sia definitivamente blindato dall’Imolese, ma al contrario che ora per liberarlo, non basterà semplicemente pagare i 150mila euro, ma venire anche a trattare con la socetà rossoblù.
Difficile restare insensibili a certe sirene?
«E’ chiaro che mi fa piacere scoprire che c’è interesse nei miei confronti da parte di società importanti – ha risposto il tecnico toscano -. E nel caso si rivelassero fondate sarebbe presuntuoso da parte mia non prenderle in considerazione. Ma io al momento sono l’allenatore dell’Imolese, e ho un contratto di altri 3 anni».
Adesso che la stagione è finita, che bilancio possiamo trarne?
«E’ stata un’annata sorprendente per tutti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto tutti insieme. E quando dico insieme, non mi riferisco solo a società, giocatori, staff tecnico, ma anche a tifosi e stampa. Tutti hanno remato dalla stessa parte e supportato la squadra in maniera costruttiva. L’allenatore da solo non fa niente. Serve la massima disponibilità di tutti per ottimizzare il valore dei singoli. Il mio sistema di gioco si è rivelato funzionale alla rosa di calciatori che avevo a disposizione». (a.d.p.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 6 giugno.