«Gocce di Musica 2019», sul palco per la finale anche Aster & The X Band
Leonardo Scarpetti (voce, chitarra, armonica), Alessandro De Francesco (chitarra elettrica), Luca Pasotti (basso elettrico), Matthew Cavina (batteria). Sono loro gli Aster & The X Band, vincitori della seconda serata di selezione di Gocce di musica per la solidarietà e quindi finalisti del concorso organizzato da Avis Comunale Imola in collaborazione con sabato sera e con il Centro giovanile Ca’ Vaina. Sabato 8 giugno alle 21 in piazza Gramsci, all’interno di Imola in musica, sfideranno gli altri due finalisti in un evento a ingresso gratuito che vedrà anche la partecipazione, come ospite, della cantante Lisa Manara: le Degradé e i Whatever. Il gruppo, che si ispira alle musiche di Bob Dylan, Leonard Cohen e Bruce Springsteen, era arrivato in finale anche lo scorso anno, pur con una formazione diversa che vedeva, oltre al cantante e al bassista, Michele D’Alessandro alla chitarra. «Il nucleo principale del gruppo è nato con Michele D’Alessandro e il bassista Alessandro Bozza, che lo scorso anno suonò nella selezione di Gocce ma non in finale – spiega Scarpetti -, e del gruppo fa parte anche il chitarrista Fabio Mazzini. Abbiamo una band elastica, ma ultimamente stiamo suonando molto con questa formazione, che è più rock, folk-rock. Un suono elettrico è anche più adatto ad un’iniziativa come Gocce di musica, più trascinante».
Ventisette anni, medico, Leonardo è il leader del gruppo e anche colui che ha dato il nome. Ma da dove arriva?
«Aster è il nome di un personaggio di una storia fantasy di Licia Troisi, che amavo leggere da adolescente (il Tiranno nella saga delle Cronache del Mondo Emerso, Nda). È anche un componente della cellula, quando si divide, quindi un termine legato al mio mondo della medicina. Per cui mi piaceva e l’ho tenuto. La seconda parte del nome fa riferimento senz’altro a Bob Dylan & The Band, che è il mio autore preferito, ma copiarlo così com’è mi sembrava troppo – ride -, per cui ho aggiunto una X che è un’incognita e rappresenta la fluidità della nostra formazione, dove si alternano cinque chitarristi, due bassisti e due batteristi».
L”articolo completo su «sabato sera» del 6 giugno.
Nella foto (Isolapress): da sinistra Leonardo Scarpetti, il bassista Luca Pasotti (dietro) ed Alessandro De Francesco