Il Comune di Imola ha concesso la proroga per spostarsi alle sale giochi troppo vicine ai luoghi sensibili
Altri sei mesi di tempo per le sale gioco o scommesse che si trovano a meno di 500 metri da luoghi sensibili, cioè scuole, centri di aggregazione e luoghi di culto. Poi dovranno spostarsi altrove o chiudere. Questo ha deciso Imola in base alla delibera numero 68 approvata dalla Giunta regionale a gennaio. I Comuni, che hanno la responsabilità dell’applicazione della legge regionale 5 del 2013 per il contrasto del gioco d’azzardo patologico (ludopatia), compreso monitoraggio e gestione delle localizzazioni, possono decidere se applicare sul proprio territorio la proroga oppure procedere con i tempi già stabiliti con le notifiche.
Imola ha optato per la proroga, recependola con un atto di Giunta. L’assessore a Legalità e Sicurezza Andrea Longhi ha motivato così la scelta: «Per evitare ricorsi o strascichi giudiziari e comunque contemperare tra interessi contrapposti ma entrambi previsti dalla Costituzione, ovvero il diritto di salute e il diritto di esercizio delle attività economiche». La mappatura delle aree sensibili e delle sale gioco, secondo le direttive regionali, è stata fatta dalla precedente Amministrazione Manca. In tutto sono sette quelle in zone vietate. Il conto alla rovescia per il trasferimento o la chiusura parte dalla notifica del provvedimento da parte del Comune, sarebbe terminato il 21 luglio. Ora hanno altri sei mesi di tempo.
Anche altri Comuni del territorio stanno recependo la delibera di proroga. Uno di questi è Ozzano Emilia che ha una sola attività di sala gioco esclusivo in località Maggio, sulla via Emilia, che entro lo scorso 31 gennaio doveva delocalizzare o chiudere per via della vicinanza ad un luogo sensibile. Si tratta della sala scom-messe che fa capo alla Gamenet Entertainment. L’azienda ha deciso comunque di traslocare a Castel Bolognese in via Martiri di Felisio 54, lo stabile dove un tempo trovava posto il bowling. L’autorizzazione a costruire è stata già recepita da entrambi i Comuni. Medicina, al contrario, ha deciso di non recepire la delibera per la proroga sulle delocalizzazioni ma, va detto, sul suo territorio non ha sale dedicate al gioco esclusivo a meno di 500 metri da luoghi sensibili. Anche a Castel San Pietro c’è una sala scommesse che per la legge è troppo vicina ad un luogo sensibile, il centro anziani Scardovi di via Mazzini. A questo esercizio va applicato l’obbligo di chiusura o delocalizzazione, ma per il momento non sembra che la Giunta Tinti abbia recepito la delibera regionale di proroga. (mi.mo.)
Ulteriori approfondimenti in materia sono su «sabato sera» del 30 maggio