Calcio, sulla questione stadio all”Imolese serve una via d”uscita per iscriversi alla serie C
«Fiat lux». Al di là delle battute, è ancora e sempre una questione di potenza di luci (esattamente come un anno fa) quella attorno alla quale ruota il destino dell’Imolese e del «Galli», il cui adeguamento passa necessariamente dal raggiungimento degli 800 lux, che sono la quota minima di illuminamento medio richiesta dal Coni per poter certificare la rispondenza dell’impianto sotto il Castellaccio ai criteri della stagione 2019/20. Una «quota 800» che verrà raggiunta solo se (esattamente come la scorsa estate) l’Imolese si accollerà le spese per l’affitto delle torri faro che, anche il prossimo anno e vista la necessità in giro per l’Italia di adeguare gran parte degli stadi con tempi strettissimi, porterà alla concessione di una deroga per disputare le gare casalinghe dei rossoblù al Romeo Galli.
Tutto risolto, allora? Tutt’altro e quindi tocca partire da martedì 30 aprile quando, giusto qualche giorno dopo la rimozione di Maurizio Lelli dalla carica di assessore allo Sport, «spunta» un nuovo cronoprogramma, che posticipa l’inizio dei lavori al febbraio 2020, con la garanzia che entro giugno 2020 i nuovi pali di illuminazione fissi saranno installati, senza dimenticare che ad oggi il «famoso» parere della sovrintendenza di Bologna sui carotaggi (fatti con 6 abbondanti mesi di ritardo, un giorno qualcuno ci spiegherà perché…) non è ancora arrivato. Cosa è cambiato nel nuovo cronoprogramma che l’architetto Bruno Marino, dipendente comunale e uomo di fiducia della Sangiorgi, ha redatto? Semplicemente la scansione dei lavori con la priorità assegnata alle torri, condizione obbligatoria per avere il semaforo verde dal Coni che, nel frattempo, aveva rispedito al mittente il progetto presentato da Area Blu per la mancanza di computo metrico estimativo e, fra gli altri, inquadramento urbanistico, stratigrafia del terreno e alcuni rilievi topografici.
Progetto revisionato che Area Blu lunedì 13 maggio invierà in Giunta comunale per l’approvazione che dovrebbe avvenire giovedì 16, in modo da imbustare tutto e spedirlo al Coni entro lunedì 20 maggio con tutte le revisioni richieste entro i 30 giorni che erano stati fissati al momento delle eccezioni mosse da Roma in occasione della prima consegna. Strada liscia e tutti contenti? No, perché da qui a lunedì 10 giugno (giorno nel quale avverrà l’esame del «Galli» da parte degli ispettori del Coni) il nodo da sciogliere è quello legato al pagamento delle torri faro mobili che Area Blu non può pagare, essendo essere in affitto, essendo mobili (e quindi non incrementanti il valore fisso dell’impianto) e con un costo sopra i 40mila euro, cifra che richiede la gara di appalto con tempi che si dilatano. (an.mir.)
L”articolo completo su «sabato sera» del 9 maggio.
Nella foto (Isolapress): l”Imolese al Galli. Luci fisse e mobili accese sullo sfondo