«Rubrica salute», l”igiene delle mani è la prima misura contro le infezioni
«Lavarsi le mani è la regola più semplice per difendere la nostra salute». Affermazione che può apparire persino banale quella di Catia Bedosti, coordinatrice assistenziale area rischio clinico dell’Azienda Usl di Imola, ma forse non tanto scontata se l’Organizzazione mondiale della sanità ha dedicato proprio all’igiene delle mani una giornata, il 5 maggio. Giornata alla quale aderisce anche l’Ausl di Imola con una serie di iniziative di promozione all’interno dell’ospedale dedicate ai pazienti ma anche agli utenti. «Lavare le mani – spiega la Bedosti – serve ad allontanare dalla cute i germi patogeni che possono essere causa di malattia. Batteri e virus, infatti, si annidano facilmente tra le dita e sotto le unghie e se molti di questi non sono nocivi per la nostra salute, alcuni possono invece scatenare malattie più o meno gravi». Ecco allora, e solo per citarne alcune, infezioni intestinali e congiuntiviti. Ed ecco perché è necessario lavarsi le mani, soprattutto in certe circostanze. «Quando usciamo dalla toilette, quando tocchiamo degli alimenti o dopo aver utilizzato i mezzi pubblici», elenca la Bedosti.
Ma la lista potrebbe essere molto più lunga perché ogni giorno siamo esposti a rischi e contaminazione attraverso le mani. Sarebbe utile, infatti, lavarsi le mani dopo aver tossito, starnutito od essersi soffiati il naso, essere stati a contatto con gli animali, maneggiato denaro. Ma anche prima di mangiare, somministrare dei farmaci, medicare o toccare una ferita. Ma questo non basta perché è necessario seguire una corretta tecnica di lavaggio utilizzando sapone e acqua corrente, preferibilmente tiepida. «Un’attenzione particolare la dobbiamo dedicare alle superfici – precisa la Bedosti -, dunque ai palmi, al dorso e poi alle dita e allo spazio intorno alle unghie strofinando per almeno trenta secondi. Segue il risciacquo abbondante e un’asciugatura con carta usa e getta, un asciugamano personale pulito o un dispositivo ad aria calda». Quando ci laviamo nei bagni pubblici, poi, i rubinetti andrebbero chiusi con carta usa e getta. E’ egualmente importante anche non esagerare coi lavaggi per evitare di eliminare il manto protettivo che avvolge la pelle. E’ bene, quindi, applicare periodicamente una crema o lozione idratante per prevenire le irritazioni, in caso di detergenti troppo aggressivi o dopo lavaggi prolungati. I batteri, infatti, prolificano più facilmente sulla pelle secca e screpolata.
Altro elemento importante è il sapone che si utilizza. «Il detergente da preferire è quello privo di sostanze alcaline e con ph 5,5 – tiene a chiarire la Bedosti -. Ma meglio ancora sarebbe utilizzare prodotti liquidi erogati da un dispenser perché le saponette diventano terreno di coltura per i germi, specialmente se mantenute in un ambiente umido». Ricordiamoci, inoltre, che se riutilizziamo il dispenser è bene non rabboccarlo ma, terminato il sapone, procedere alla pulizia e poi riempirlo. Il sapone solido, invece, va risciacquato dopo l’uso e messo ad asciugare su una griglia. E se manca l’acqua? «Possiamo utilizzare le soluzioni a base alcoliche che si possono acquistare facilmente nei supermercati per igienizzare le mani a secco – risponde la Bedosti -. Dobbiamo ricordarci, però, che l’utilizzo di questi prodotti senza l’uso di acqua è indicato solo se le mani non sono visibilmente sporche perché l’alcool fissa le impurità e quindi si peggiora la situazione». Piccoli gesti per grandi effetti. (Alessandra Giovannini)
Nella foto: Catia Bedosti, coordinatrice assistenziale area rischio clinico dell”azienda Usl di Imola